Caterina Guzzanti.
Progenie di lusso rappresentava un tempo,
la coscienza critica di un giovanilismo reietto e sprezzante.
Curioso ritrovarla quindi a ramazzar
dimessa la convenzionale battigia da
share della domenica sera di Raiuno.
Addio causticità feroce sul tubo
catodico, addio cera di nicchia nauseante i canotti dorati da prima serata.
Ora interpreta una fiction che si chiama
"Come fai sbagli" contribuendo a chiarire insieme a bravissimi attori con coerenza prodiga ed esatta la filosofia
di Raiuno:
quella di evolvere e tumulare il modello
"nonno Libero" con un linguaggio e temi adeguati al 2016.
Ecco dunque che in scena va l’attrito agrodolce
tra due prototipi di famiglie che vede da un lato gli Spinelli (accomodanti, amanti
dell’incerto, schiusi al raffronto, multi - generazionale con i propri figli) e
dall'altro lato i coniugi e relativi eredi Piccardo, zuppi di conservatorismo e
ipocrisia innati.
Uno schizzo confortato dai connotati del
previsto e dello slalom torpido tra paradigmi predefiniti:
la figlia dissidente dedita ai consigli della nonna , il
figlio asino a scuola solidale col padre a lavoro, le coppie che fanno della
buona fede il salvavita delle loro unioni, il mondo che è malfatto - accidenti
-, e a volte anche un po' atroce, ma alla fine l'unione fa ancora la forza. Ancora
gomena di una crucciosa ma sempre valida mescolanza. Evviva.
Quanto basta per disincagliare la sceneggiatura
dal terrore di una distanza abissale tra i rispettivi ruoli e il tentativo sincero
di un confronto leale utile ad agevolare un sopore pacifico:
percorrendo audace il pavimento liquido di una relazione
scoscesa priva della pretesa di cavarne felici
appianamenti.
Il tutto - e torniamo in corsa al punto
di partenza - con lady Guzzanti e titolati colleghi che recitano in sottrazione calmierando slanci e toni, assillati e inquieti come la trama fragile di molti
tinelli d’Italia.
Occhielli cortesi di una modernità solo di
facciata.