domenica 8 settembre 2013

Uno strappo alieno da qualsiasi rammendo

Stiracchiarsi
nel sopore pomeridiano
respirando lungo
nel limbo annebbiato 
del tempo
strizzando l'occhio 
all'istinto
intrappolato
nelle correnti ascensionali
del momento,
delicato filo D'Arianna
di un'anima smarrita
nel labirinto 
egocentrico
dell'umano. 

Pur cosi'
ci si libera
dalle assurde 
catene del  cuore.
Ma quant'e' dolce
la tagliola del sentimento.
Quasi un feto  stretto
 nello  sforzo della prima luce
quando nel novello vagito
risiede tutto l'orrore 
di uno strappo
alieno 
da qualsiasi rammendo.
Cosi 'autentico e puro
che ancora lo ricordo .

mercoledì 4 settembre 2013

Una inattesa eclisse

Scrivo  perche' non so fare altro.
Per  estrarre dalla vita quello che lei mi ha preso.
Forse tolto.
Quando da piccolo vedevo la gente abbracciarsi intuivo lo facesse solo per soffocare in qualche modo la propria disperazione.
Sgomento da tale scoperta mi son eclissato.
E le poche volte che ho sorriso e per distrarre l'inquietudine che mi insegue da sempre.
Un'inattesa  eclisse.
Questo son stato e questo sono.
Uno che non doveva esserci e chissa' come e' apparso.
Ho provato a saldarmi al terreno.
Ma tutto cio che e' rimasto e tutto cio che sono mi sembrano le spoglie di un disadatta
to cui e' stato proibito persino  di respirare.
Tutto e' opaco fuori e nesssuno mi regala un'alba  dove specchiarmi e sperare in un giorno migliore.
Il buio mi assorbe.
Forse gli piace vincere facile col Nulla.

Occhi ciechi d'ali e di paradiso

Ci son mattine 
in cui 
per
una carezza
mi 
venderei 
intero.
Ma rapida
scende
la sera
sul 
sopore 
pomeridiano
e
l'ombra
di una 
grigia
solitudine
si dipana
nei miei
occhi
ciechi d'ali

di 
paradiso.

martedì 3 settembre 2013

Le pareti della mia stanza sanno gia' d'autunno

Le pareti  della mia stanza sanno gia' d'autunno

e' la mia barba non basta a farmi da sciarpa.
Fuori, 
dalla finestra,

cirri birbanti, appaltano le colline

annunciando una piovigginosa guerra .

Bisogna sbrigarsi a far la spesa

prima che il traffico dell'ora di punta

narcotizzi i sensi

suscitando inutili mancanze.

I rumori della cucina deturpano

il silenzio immacolato del corridoio.

 Intanto
sulla spoglia riva

a poco, a poco,

i ragazzi delle collanine 
battono in ritirata,

lasciando sulla sabbia bagnata,

ai gatti voraci

i loro umidi vuoti

disseminati

sotto la panchina 
di un treno 
che non parte ormai da secoli.

Paure arenate 
tornano ad atterrire 
come spaventapasseri

campi di grano 
dove non cresce piu' l'erba.

Ed io col cuore sferzato dalla pioggia

e battuto dal vento

tosto insisto

alla fioca luce della sera

nella dura ricerca

di una dorata plaga

dove poter lasciar traccia di me

a chi verra' dopo.

Non chiedo tanto

e questo spero:

un volto amico

e due versi

che mi ricordino

per sempre

vivo

e pur nella tempesta

sappiano di sole.

domenica 1 settembre 2013

Settembre e' ormai giunto

Settembre e' ormai giunto

e 'il giardino gia' smoccola amaro

privato del garrulo stridere delle cicale

e

il sorriso giocondo dei fiori.

Corrucciato e stanco ,

il sole si ritira presto 
nell aspro incavo  delle montagne, 

scoprendo davanzali

nudi di vita.

Restano sull'asfalto

templi di cocci rotti, steli divelti
di sogni infranti,

e il vento che sferza la pianura

gia sa d'estremi sonni
reclini doni

di  una indecisa  estate.

Nel sicuro diporto

di un certo trapasso,

avanzo a tentoni

nel procelloso mare

dell'esistenza

come minuta foglia

che rotola lontana

sul derma remoto

della vita.