lunedì 28 gennaio 2013

E ‘ nella tua essenza che prospero



Nei canti  dei giorni ho scovato

Te squarciando orli di malinconia

Mutilando dilatate ragnatele

Con le mani facendo un po’ di luce

Con questa mia troppo instabile candela di inchiostro e parole.

Al nicchio vuoto del passato

Ho domandato sovente responsi

Intendendo  con l’ebbrezza folle

Delle aruspici, degli olocausti sacrificati invano

Una sola chiara sentenza:

E ‘ nella tua essenza che prospero,

e’ nel tuo gioioso richiamo che ogni mio mattino è tale.


domenica 27 gennaio 2013

L'importanza di mani gentili e occhi decisi



La quaglia non impressiona il grifone, la zebra non corre più è il ciuccio partenopeo potrebbe approfittarne.

Un sorpasso che nella settimana del decennale della morte dell’Avvocato Agnelli avrebbe del sensazionale.

Ma fino a un certo punto.

Quello in cui Hamsik e Cavani fanno a fette il parmigiano e buttano la crosta.

Laddove s’annidano le urla della truppa bianconera che s’avvinghia alla mano birbante di uno svedese cafone.

Le mani su una Signora non s’alzano mai. Figurarsi su una Vecchia ma tanto basta a celare l’inconsistenza di una squadra che in avanti non gira e indietro si ferma.

I cerotti comprati in merceria da Marotta intanto  non aderiscono e la tifoseria si scolla.

Anelka è una pittografia egiziana. Borriello al confronto, era decisamente meglio è dopo aver segnato ieri non ha nemmeno infierito. Gesto apprezzabile se non commovente.

A Napoli con Armero e Calaiò invece, sprintano e incornano e con un Cavani così qualunque traguardo è raggiungibile.

In un campionato dove i grifoni spaventano le zebre e i somari possono beffare i motori Fiat i Matador hanno tutto il diritto di provarci con le vecchie.

Dopotutto vestono bene, gemono appassionati e fanno sempre l’inchino.

Meglio di un Guida qualunque.

Gloria non fa la doccia da almeno trent’anni e non ci voleva l’occhio di Lino Banfi per vedere quel rigore.

Ma lui non se l’è sentita. Come certe donne in alcuni giorni. E’ alcuni uomini a quanto sembra.

Una fifa inammissibile in certi contesti. Campo da calcio o camera da letto poco cambia. Alla fine son sibili affilati e boati inquisitori.

A domande cui nessuno potrà rispondere. Almeno fino alla prossima settimana. Sperando in mani  più gentili e occhi maggiormente decisi.
Come quelli di Gloria ad esempio. 
Belli vero????????


Alle vittime di Mathausen



Troverò in paradiso le parole non dette,
capitelli di colonne rimaste a metà.
Scaglie di stelle esplose, private di ogni luce,
antiche fontane secche che ritrovano il canto.

Troverò in paradiso quel macilento tralcio rosa
che a Mauthausen fiorì dietro la baracca quattordici.
Avrà i suoi occhi ogni cosa capace di durare,
miracolata, innocente, ostinata e radiosa.

Troverò in paradiso la tua e la mia pazienza.
Ne faremo un collage con rendez-vous mancanti ,
e velieri arenati, e brandelli di scienza,
bandiere intrise di pianto, ostinate a sventolare.

da "i fasti dell'ortica" - Mondadori - Lo specchio - 1996.

sabato 19 gennaio 2013

Catabasi di una memoria



 E ora
Suscita interrogativi l’ arrogante texano
Grandi come  le cime
Che scalava
Irridendo altezze
Sorprendendo maestranze
Suggestionate dalla sua voluminosa pedalata
E ora
  Tutti sotto a disquisire sulla sua figura
Ormai appassita di invincibile Titano
Serpe ipertrofica di un malandato seno

E ora 
indago se  è fattibile
allontanarsi dai ricordi
come squame  di serpente tra i macigni,
sbarrare la soglia
e serrarli fuori
  
e  sigillato enigmaticamente,
nell’ evidenza di una sterrata malinconia
sprofondo sconsolato e silenzioso in sala
ingoiando vitali  stille di loto,
nel tentativo di stordire una disfatta  memoria
marcita nel solco inaridito di un sogno infranto.

lunedì 14 gennaio 2013

Dal caviale alle uova sode

Massima delusione per i Gialappi alle iene. L'unico momento in cui erano naturali e sciolti è stato il video dei gol in Roma - Sampdoria.
 Bisognerebbe che Mediaset  operaasse una scelta: o  il trio o Mammuccari... Come passare dal caviale alle uova sode.

domenica 13 gennaio 2013

Parma.- Juventus 1 a 1:Esegesi di una collettiva impossibilità



Una spalla non è un piede. E’ senza piedi nel calcio non si va in paradiso. Tanto più quando ti mancano le ali. La Juve ne aveva una riciclata ma utilissima: Kwadwo Asamoah tornato a casa sua per difendere i patri colori  del Ghana in Coppa D’Africa.

Al suo posto c’è Padoin. Manovalanza sufficiente ma non eccelsa. Un ritratto fedele di tutta la partita bianconera condotta all’insegna del vorrei ma non posso. E’quando non riesci ad oltrepassarlo uno scoglio non puoi fare a meno di batterci contro. Una strana coincidenza nel giorno dell’anniversario del naufragio della Costa Concordia con Buffon nei panni dello  Schettino di turno ad inchinarsi di fronte ad un Sansone qualunque i capelli del quale hanno beffato una difesa ancora orfana di Chiellini dove il sangue caldo di Caceres non ha ridato smalto ad una difesa improvvisamente diventata debole e confusa.

Quasi come il solito vanesio Vucinic davvero il compagno di bisboccia ideale per Giovinco.

Come scafati playboy, i due, son bravissimi nei preliminari ma difettano nella concretezza. Sanno sedurre ma non sodomizzare e Paletta e compagni non hanno avuto  difficoltà a fermarli.

Risibili poi le esagerazioni balistiche di Quagliarella. Rivendicazioni vaporose di una virilità smarrita.

Quella che può vantare la Lazio con la riscoperta di Floccari. Uomo da pochi gol ma tutti decisivi. Quella che sta ritrovando il Napoli con il super  Maggio di quest’inverno.

Un centravanti, un’esterno.

Un’ala, un’ariete.

Due nervi scoperti nella Juventus di oggi.

Due lacune da colmare se la zebra non vuoi far acchiappare.

Un ritornello che di certo Conte ripeterà spesso in queste settimane di mercato ai suoi dirigenti. A meno che non voglia ritrovarsi gli artigli dell’aquila addosso e le orecchie d’asino sulla testa.

Son meno pesanti delle corna, ma danno fastidio lo stesso.

Collodi, Pinocchio, e Lucifero insegnano.




sabato 12 gennaio 2013

Strani disegni della mente....

Strani disegni della mente... Oggi inizia la Coppa D'Africa e io mi sveglio con questo motivetto...
Juke box sfasato...

lunedì 7 gennaio 2013

Nelle fulgide astrazioni dell'alba



L’esitante satellite mattutino salito
a rintracciare gagliarde supposizioni
nelle fulgide astrazioni
dell’alba,
non è altro che antica reminiscenza  approdata
come rigogliosa  sirena
su lucerne sfavillanti e bellissime.

In quell’istante non c’eran battigie
abbastanza ampie a
contenere 
la  bellezza di quella salmastra epifania.

Preferisco comunque i friabili cantucci di un lido notturno.

Da lì s’ode Eolo parlare a Poseidone
Senza pericolo di un borioso crimine


domenica 6 gennaio 2013

Ogni maledetta domenica

Befana amara per la Juventus piena zeppa di carbone e qualche cerotto di troppo sul groppone. Pessimo quello importato da Bergamo (Peluso), colpito e affondato dal ciclone Icardi bravissimo a farsi largo nel lazzaretto della difesa juventina che senza il suo custode (Chiellini) è una porta cigolante e malandata da cui vengono troppi spifferi. Buoni per microbi e malattie non certo per punti e vittorie.
Quella che poteva anche arridere alla compagine bianconera se Vucinic non sbatteva sulla traversa e Matri sveniva in area. Quell'area dove s'è azzoppato Marchisio che intanto da bravo partigiano ligio alla propria causa, aveva pescato un rigore prontamente trasformato da Giovinco contribuendo ad allungare la lista dei piccoli già grandi (Di Natale, Sau,Bojan ) andati a bersaglio questa domenica.
Ma un finesettimana non fa un mese e tantomeno un'anno. Solo un tempo. Un tempo pieno di emigrati desiderosi di prendersi il proprio spazio. E' chissenefrega del blasone, gli scudetti e i top player. Natale e passato, gli alberi son già in soffitta, e i Re Magi non hanno più nulla da seguire e incensare e magari stanno facendo l'autostop su qualche autostrada sparsa nel mondo aspettando la prossima cometa.
Proprio come noi tifosi ogni maledetta domenica Pollicini nomadi e affamati di un pane davvero  troppo buono per accontentarsi solo delle molliche .

Il tango della Felicità



Oggi ho segregato la malinconia nell’antro
Oscuro del mio sgabuzzino
e sono andato fuori a godere
della

luce del sole
accolto
da una straordinaria
platea
di braccia amorevoli,
voci liete,
occhi tersi.
Insieme al vibrare delle posate
e allo scrosciare delle risate
mi sembrava di udire
in lontananza
come
l’ armonia appassionata
di un tango argentino
infuocato
come il sangue
condensato
d’anime, saldamente  unite
in un lungo  abbraccio
che neppure l’imbrunire ha
sciolto
suggellandolo
in un crepuscolo
denso di promesse
e
ricco di futuro.

Mentre salgo
Sull’autobus

Ancora odo
Quegli agili passi
Sconquassare il plenilunio
E all’improvviso non ho più dubbi:
Oggi la Felicità ha danzato per me la sua coreografia più bella
e l'ha consegnata all’Eternità
Attraverso
il
simultaneo,
parallelo
genuino
Incrociarsi
Di due gambe
Indivisibili
Nate sotto
Lo stesso cielo
Per abitare
L’infinito
Camminando insieme.

giovedì 3 gennaio 2013

Gnam gnam style

Peluso alla Juve !
Un Molinaro più educato e meno farraginoso nulla di più. Ma tanto basterà per accaparrarsi l'ennesimo titolo.
Gnam gnam style.

martedì 1 gennaio 2013

Il primo giorno dell'anno



Avvolto in un giaciglio di bossoli e cemento

Il primo giorno dell’anno svela cortine ancora vergini

Dai zampilli di una viziosa ebbrezza

Il riverbero del mattino tenuto a bada dallo stornello del gallo

Fora il fastello delle angosce notturne e l’arde al calor del cuore

Sorpreso dalle gaiezze di un infante al primo vagito

Benevolo nei confronti di un inevitabile abisso



Il nibbio scruta  diligente le nebbie del passato, insanguinato ma invitto!!!!