Ma
 sono anziano. Non anagraficamente intendo. Ma quando ti rendi conto che
 le cose che ricordi sono di più di quelle che vivi,  allora significa 
che sei invecchiato.
Quello che si concluderà tra poche ore è il mio ottavo Mondiale.
Non
 tanti per descrivere l'umanità intera ma la storia di una singola 
persona quella sì. Meglio ancora se singola per davvero. Il calcio 
infatti, è un rito maschile e le intromissioni femminili sono come lo 
zampone a Natale: necesssario ma non fondamentale (a me ad esempio, non 
piace).
Il
 calcio mi ha salvato la vita e mi ha insegnato che lo spettacolo non lo
 fanno i colpi di tacco, i tiri ad effetto, le punizioni a giro, le 
rovesciate, ma il pallone e i ricordi che puoi attaccarci addosso.
Va
 da se, che sono molti i ricordi che potrei attaccare sul pallone della 
mia vita che ve l'assicuro non è stata una palla ma una mongolfiera di 
emozioni e sentimenti tali che a volte mi meraviglio l'abbia potuta 
vivere proprio io.
Sono
 nato con la camicia io. Primavera 1982. Mercoledi. Il giorno prediletto
 della Nazionale che infatti quella sera e giocava e pareggiava (0 a 0) 
con la Grecia.     Neanche il tempo di abbracciare la vita che la vita 
abbracciava me con le mani  di mia cugina che dondolandomi come uno jo 
-jò mi insegnava a dire "Campioni del mondo!, Campioni del mondo!!, 
Campioni del mondo|||||||| come aveva fatto qualche mese prima, il 
mitico Nando Martellini.
Dalle
 foto dell'epoca, però intuisco che la questione non mi attirava molto. 
Sembravo anzi più interessato a guardare i tedeschi. Uno in particolare.
 Il barbuto e ipertricotico Paul Breitner. Segno del destino? Boh! 
Mistero glorioso.
Messico
 1986. Avevo 4 anni è come tutti guardavo ipnotizzato Diego Armando 
Maradona chiedendomi se ci fosse qualcuno in grado di fermarlo. Non lo 
sapevo ma una cosa era certa: a messa la domenica, non avrei dovuto 
pettinarmi a quel modo.
Italia
 1990. Avevo 8 anni e il carrozzone mondiale sbarcò a casa nostra che lo
 accogliemmo con tanto di bandierone fuori dal balcone.
L'atmosfera
 che si respirava a casa mia, era pari a quella che si sentiva in tutto 
il Paese e si guardava attraverso "I ragazzi della III C". Una marea di 
aspiranti "Cumenda" pullulava boriosetta e ipereccitata per le strade 
del mondo gridando "ci siamo anche noi" e pretendendo un posto al sole 
(sarebbe arrivato sei anni dopo), mondano.
Ma erano solo intrusi e basta. Come Totò Schillaci capocannoniere di quel mondiale.
Non
 era bello e la sua testa era già devastata da una tremenda calvizie, ma
 la sua faccia era incredibile: lo specchio fedele di una generazione. 
Ogni volta che segnava (lo fece sei volte),sembrava dire "non so come ho
 fatto e non chiedetemelo".
Usa
 1994. Avevo 12 anni e di quel Mondiale ricordo tutto. Fu l'unico visto 
insieme a mio padre che si deve essere annoiato molto perchè poi non 
l'ho più visto. 
Apparte
 questo, ricordo di aver aspettato molto quel mondiale di cui sapevo 
tutto e ho visto tutto: la cerimonia d'apertura con il concerto di Diana
 Ross, il pubblico festante, entustiasta ed incompetente, la traversa 
colpita e sfasciata da Marcelino Bernal, le foreste tropicali di 
Valderrama, l'uccisione di Escobar,il bomber russo Oleg Salenko che fece
 5 gol in una sola partita, il vecchio Roger Milla capace a 42 anni di 
segnare ancora, l'espulsione di Zola, Signori che faceva il terzino, 
l'infortunio di Baresi e il suo recupero lampo, e sopratutto Roberto 
Baggio, i suoi dolori, le sue riprese, le sue magie, e il rigore 
sbagliato...
Ma
 fui contento lo stesso perchè un Mondiale si vince con la squadra non 
con unsolo fantastico giocatore. Ed il Brasile era meglio ed ebbe la 
meglio seppur ai rigori.
Francia
 1998. Avevo 16 anni e l'amore s'abbattè su di me più o meno col fragore
 del tiro sulla traversa di Di Biagio contro la Francia. Noi eravamo 
migliori ma ce ne accorgemmo tardi. Proprio come me: mi ero innamorato 
ma non me ne resi conto. Succede.
Giapporea
 (Giappone e Corea 2002. Avevo ventanni e quel 18 giugno 2002 mentre 
l'Italia naufragava sotto i fischi di Moreno io scrivevo il mio primo 
pezzo per una testata vera e propria. Un emozione straordinaria vissuta 
in una camera oscura in compagnia di nove mele verdi e una ragazza 
straordinaria e ho detto tutto.
Potrei dirvi del folcloristico Senegal e del peluche Ronaldo ma mi fermo qui.
Austria
 - germania 2006. Avevo 24 anni e da due avevo iniziato l'università. 
Quell'anno 12 esami superati a pieni voti  un'atmosfera da spalle al 
muro e una serie di facce.  Quella  rassicurante di Guido Rossi, 
il piangente Moggi, il drammatico Pessotto, il disastro Juve, il mitico Del 
Piero (di cui contavo anche le palle toccate), il salvifico Totti, 
l'arrembante Grosso, il granitico Materazzi, il duro Lippi, lo svitato 
Zidane, il flemmatico Pirlo, e  Cannavaro bonzo in trionfo a corte degli imperatori del mondo e noi tifosi sommersi all'infinito in un mare finalmente tutto azzurro...
Serve altro?
Sud Africa 2010. Ho 28 anni, 13 operazioni alle articolazioni per una   gamba nuova ed imparato nel frattempo un sacco di cose: ne cito qualcuna in ordine sparso.
So
 suonare la vuvuzela, sono sbarcato su facebook e sono incisivo anche 
lì a quanto pare. Non avrò mai moltissimi amici, ma sono felice lo stesso che poi credo sia forse la 
cosa importante alla fine della fiera e di questo piccolo calderone di 
palloni e di ricordi è proprio questo: esser contenti lo stesso. Che 
vinca Olanda o Spagna, che il polpo Paolo azzecchi o meno il risultato 
di stasera.
Io
 mi divertivo con Piolo (alias Paolo Bonolis) e gli octopodi a quanto ne
 so, lasciano brutte escoriazioni sulla pelle quindi si salvi chi può...
 e vinca il migliore.Brasile 2014: Ho superato i trenta e vorrei avere la freschezza atletica di Insigne per superare gli avversari della vita.
Mi sento come Criscito invece. Escluso perenne da tutto, tutti vivo tempeste cui non segue
una tregua da anni.
Non so se un mese di azzurro mondiale appeso alle lune baiadere di Balotelli, Immobile e Cassano possa cambiare qualcosa.
Il fuso orario ammette discrepanza.
La vita, squartandomi lo specchio delle illusioni , ha gia' fatto il resto.

 
 
Bel post.
RispondiEliminaNon so scrivere altro (a parte che stasera guarderò la prima partita di questi mondiali).
Vale A
L'ho vista anch'io e credo di aver capito chi vincera' ... grazie agli arbitri...
RispondiEliminaUn forte abbraccio Vale! Buon mondiale e continuiamo a seguirci...