lunedì 23 giugno 2014

Papa Francesco in Calabria: una verde tregua per sperare



Quante volte si sara’ appoggiato sui balconi  di San Pietro , e nessuno lo ha mai guardato così. Non credo sia autosuggestione collettiva. Vedo migliaia di occhi che guardano in avanti , e obiettivi puntati: telecamere e telefonini, come se la folla volesse parlare col cielo. Una volta tanto per davvero. Arrivano folate di sguardi  sorpresi. Quando gli uomini non sapevano che fare, nell’antichità, osservavano il volo degli uccelli. Oggi sono talmente disorientati che si  scrutano anche quando restano fermi. E fanno male. Senza prendersi sul serio. Il Papa li ha fatti incrociare. Provvidenza papale. Papale papale.

  Si chiama Francesco e per una volta Assisi non c'entra nulla . Alleluia. S
ono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Novità in arrivo, è evidente. L’uomo – perché è un uomo  – ha cadenza sudamericana e il tono dei papi di montagna: Giovanni, Giovanni Paolo. l’ideale per chi sta in coda ad  uno stivale e sottoterra nella vita. Ma a differenza degli esseri umani, una tartaruga non si preoccupa: aspetta. Posso dirlo? Più che fedeli, alcuni mi sembrano curiosi, cabalisti, chiaroveggenti, scommettitori, giocatori dei giochi strambi degli esseri umani.

Come sembra ordinato, il mondo, dal punto di vista di una tartaruga. La distanza è magnanima con le imperfezioni. E quante sono, le imperfezioni, anche nelle chiese che da qui scorgo  a perdita d’occhio, e si mescolano volentieri ad altri palazzi, pieni di denari, cravatte e di tailleur.

Stanca di guardare un balcone –- la folla ha preso a osservare la chiesa e chi ci abita dentro prigioniera di un’attesa che sembra infinita. Cavolo son contento. Bello lasciare tutti nell’incertezza: gli esseri umani sono tanto conformisti che qualcuno, là sotto, tra poco mi chiamerà “altezza”. Sì, conformisti: anche quando pensano di essere nuovi e diversi. E ossessivi, con quegli strumenti lampeggianti. Vogliono fotografie per ricordare, ma intanto dimenticano di vedere. Cercano le prove di aver vissuto. Sbagliano. Dio non ha lasciato solo in cielo le tracce delle sue infinite opere Ma ha vissuto, e questa è stata la sua  gioia. Ed anche un po’ la sua croce.
Ed intanto non si sente che urlare. E penso che Jovanotti si e’ sbagliato. Radio Baccano non fa il mondo piu’ cristiano. Eppur impazzito di gioia non va meglio, e una volta di piu’ capisco che gli esseri umani non capiscono.

Gli esseri umani non capiscono che ci sono momenti in cui è bene non far nulla, e attendere. Non parlare, ma ascoltare. Rinunciare alle faccine di Facebook si puo’senza dimenticare di omettere le scorciatoie verbali di  Twitter! Anche la sintesi può essere incontinente. “ Uao oggi  ho visto il Papa Me lo aspettavo piu’alto! Papa Francesco e’ bravo, ma non è Totti”. “Inadeguatezza ed emozione, mescolate, producono ovvietà. Siamo scampati ad una pontificia tempesta di banalità, e non è certo colpa del Papa. Ma di una generica assenza che una carica non puo' colmare, ma una volta ogni tanto, rimpinza.

E’ agitata, la folla, nell’attesa. Non è il caso. Lo Spirito Santo è una colomba, volatile nobile. Sa quel che fa, e domenica  è stata  la sua giornata. Una tartaruga, domenica è stata solo uno spettatore. Ma sa quando farsi portare dalla libidine per vedere da vicino la storia che cambia. Perché  qualcosa domenica e' cambiato: ne sono certo. Anche se tra un po' di traverse e passaggi a vuoto il tutto diventera' aneddoto da ombrellone storto.

L'incanto rimane. Eppure con quello si foraggia un sogno.
Ecco, il sentiero si sta scaldando, l’entusiasmo che sale stavolta ha il verde   colore della speranza.  Sembra incredibile, ma potrebbe accadere. Perfino gli esseri umani quassù tra poco spereranno.

Nessun commento:

Posta un commento