domenica 27 settembre 2015

Va bene così



Va bene così. Pleonastico innalzare dighe di parole come innati castori se le fondamenta tremano e il baricentro arretra inquisito al minimo soffio contrario.

E’ solo tempo mutante di gloria cui unico si può imputare la repentinità del verso. Nulla di più.


Tempo che passa... tempo sulle fasce dove il compasso napoletano allarga  ali  biancazzurre  su vecchie maglie intorpidite.
Tempo sui giornali dove i proclami estivi diventano cantilene senza senso e le scritte si scrostano all’evidenza di un esito insigne.
Tempo sul campo dove le covate degli anatroccoli di Sarri sfoggiano in breve il piumaggio maestoso del cigno da far ricrescere i capelli anche allo scarsicrinito  e smanioso Gonzalo Higuain.
Tempo che passa, ora sembra fermo, eppure l'istante - ahimè! - è fuggito... lasciando  in eredità alla sera questo cielo limpido e definito d’azzurro nemmeno fossimo in Islanda.
Basta allungare una mano per stringere nel pugno una stella, basta distendersi sull'erba ancora calda per sentire pulsare il battito dell'universo nel piccolo cuore atterrito d’atavica inedia partenopea per rallegrarsi di questa rilevante abbuffata .



Stremo bastione d’accorata difesa bianconera  resta Massimiliano Allegri .
Si affida ai punti interrogativi del futuro, sognando di riuscire a raddrizzare quei loro uncini, di trasformarli in esclamativi.
E intanto la vita scorre leggera come un fiume che placido discende lambendo gli argini - sembra immobile e invece scivola via. Portandosi dietro quel che non è più.


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