sabato 2 giugno 2012

Ritorno e ripasso


Ritorno qui dopo molti giorni e ripasso.
Cosa? Un po’ di storia contemporanea.

Un po’ per me e molto anche per voi. Cosi mi tengo in allenamento e vi rinfresco la memoria.
Tanto oggi si può. Oggi è festa.  La Festa della Repubblica Italiana.
Ottenuta di misura, non ha mai allargato molto l’ampiezza delle proprie vedute, per definirsi davvero tale.
Cosa è successo quindi negli ultimi 66 anni ?
Vediamo un po’.

Con la caduta del fascismo e la nascita della repubblica, nella migliore tradizione italiana, tutto cambiò affinché tutto rimanesse come prima. Nei posti chiave del comando (magistratura, forze armate, soprattutto servizi segreti) rimasero i fascisti di prima, che si limitarono a mettere via la casacca nera e a dichiararsi "democratici".

Con la democrazia, purtroppo per loro, è giunta però anche l'istruzione, ed ecco che nel corso dei decenni anche persone giunte dal basso si sono fatte strada verso l'alto.
Ma non tutti  in Italia hanno ali abbastanza forti per volare nell’empireo dell’esistenza.
Meglio quindi trovare qualcuno abbastanza basso in cui riconoscersi e intravedere le proprie mancanze per non perdere il contatto con se stessi e restare con i piedi per terra.
Ma da soli si muore. E’ bene quindi farsi accompagnare da uno stuolo di sculettanti e servizievoli donnine. Così per distrarsi un po’ e passar allegri le  serate.
Ma non tutti vanno di lifting e formalina. Molti i neuroni c’è l’hanno ancora e possono crear problemi.
Meglio allora cercare di mettersi al riparo per il futuro.

Come?

Annientando la scuola, così che non ci siano  generazioni di uomini e donne  dotate di spirito critico, capaci di riconoscere i delinquenti al potere.

Il compito di fare piazza pulita dell'istruzione, poi nel corso degli anni è stato facilissimo.
Basta complicare le regole d’entrata ogni cinque minuti è il gioco è fatto. Metteteci poi delle tasse astronomiche  di gran lunga superiori al reddito procapite d’ognuno,è la frittatona è fatta.
Ma il rutto in Italia non è libero e i ratti entrano da tutte le parti e i retti e chi ne avrebbe il diritto, scappa all’estero perché la democrazia è una parola lunga e il popolo un ritornello confuso in una manifestazione di protesta d’inizio estate.
E, a noi tutti non resta che attaccarci al tram sperando di non cadere dal predellino.
Certe voragini nel terreno non le copre nemmeno il catrame.
Figuriamoci un cappotto.

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