martedì 11 febbraio 2014

Il dolore che parla



Ieri ho imparato che le lacrime di un ragazzetto strapagato valgono di piu’ di  quelle  delle famiglie che non arrivano alla fine del mese hanno la pancia vuota e il rubinetto che perde.

Problemi importanti che non meritano  seri interventi . forse  circolari  tavole rotonde, semmai psicolabili sciarade.

Ieri ho imparato che le lacrime fanno sensazione, mentre la violenza di sentimenti vari   sbattuti come fossero  litri di sangue in un film splatter commozione

Nessuno ha detto che la memoria e’ un frullatore impazzito che rimesta all’infinito tristi echi forti  come nodi scorsoi stretti alla giugulare.

E quel nodo che  stringe la gola ingrossato  a dismisura dal corso fangoso  del  tempo che lenisce le ferite ma non le può sanare  a gorgogliare  spingendo  le lacrime sull'orlo delle ciglia: il fiore che ne sorge è il  dolore che parla  e che nessuno ascolta ormai piu' se non per il tempo di una pubblicità.

La pasta Agnesi  ne sa qualcosa.

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