sabato 21 marzo 2015

Massimo Ferrero è come la Nutella



Antonio Cassano in fondo, aveva ragione. Massimo Ferrero è come la Nutella. Un piacere estremo d’ovaie pigre e spermatozoi assonnati. Un additivo d’anime stanche e programmi  televisivi alla deriva.

Una Viperetta logorroica  e  tonificante a giudicar da come gli ascolti s’impennano quando giunge lui davanti la telecamera.

Il motivo è semplice.   Massimo Ferrero rappresenta quella cialtroneria dall’animo buono, che sembrava essersi smarrita in certe commediole degli anni Ottanta e Novanta, in cui la speranza rideva ancora su tasche emaciate e jeans stinti da una Sinistra mancina e spenta.

Con la cravatta arrotolata da imbucato alla festa, spernacchia i mammasantissima della Lega  Calcio sognando di piantar la bandiera sulla D’Amico.

Pensieri da uomo qualunque sbracato sul divano eccentrico di un sabato itali
ano.

Un dribbling fortunato a una sorte mesta. Una maschera italiana che illumina la fatica di chi si arrangia, e combatte nella vita per cavalcare i sogni. Magro compendio di un’ Italia inconsistente e desnuda caduta in uno spiacevole coma.

Risorgere è d’obbligo ma il silicone latita e 80 euro son pochi per sognare un sereno lunedì.

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