sabato 6 giugno 2015

De Filippi - Saviano l'arte agile e moderna di elaborare un lutto



Al netto di rimbombanti indici d’ascolto, la coppia De Filippi – Saviano è matrigna d’ibridi afflati tra la ripulsa automatica dell’orrido antropico e l’artico alloggiare del talento populistico dove tutto è amabile all’uncinare di un punto di share fino all’appiattimento d’uomini e cose stelle filanti indifferenti al peso di un distinguo.

Non c'è crasi tra realtà e talent, tra il dolore effettivo degli ultimi e il televoto virtuale dei primi (in classifica):

Compresso nel gioco del mezzo televisivo, anche il vero riluce al meglio.

E pazienza se tocca sopportare la boria di uno, e le  zazzere di un altro. Tolleranza verso i brufoli impazziti di un’inquadratura e gli ormoni agitati della platea: giunge il monsone Saviano è tutto si fa solenne, straziante, serio. Una misura invero incontinente. Non proprio il trionfo del buono, del solidale, del sentimento puro che alloggia nel cuore.

Piuttosto l'arte agile e moderna di elaborare un lutto:

quello prodotto negli italiani dal vuoto delle speranze, e dell'illusione ormai tronca di una dignità sociale.

Inquietudini curate, settimana dopo settimana dalle sponsali tra Maria e Roberto:

l'unione tra  star che assieme fanno  un universo pop scaltro  nell'accarezzare le umane debolezze, molto meno capace di  impadronirsi di un qualsiasi futuro.






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