Son
guanciali morbidi
questi
fiati per dirci:
il
corpo è una tazza di latte,
dunque
ora possiamo berci.
E
son le parole fessure
in
un abito di vento;
L’accapo
scompiglia uno spunto
ancora
bimbo è l’accanto.
La
pagina bianca porta
il
Tuo nome, il Tuo alfabeto
e
foglie acerbe accatastate
a
un meriggio risorto.
Per
occhi madidi e fieri
struggerò
a ogni apice.
Nessun commento:
Posta un commento