lunedì 24 gennaio 2011

Una buona ragione per ricominciare


Non ci accorgiamo delle vite degli altri finchè non ci sbattiaamo contro.
La verità è che nulla mi ha veramente colpito al punto da sconvolgermi. E' per quanto in un'altra vita mi sia divertito passando da una donna all'altra nessuna mi ha fatto arrivare al punto da rinunciare a me stesso. Nessuna mi ha veramente fatto scoprire il paradiso. Ho intravisto degli scorci, odorato profumi, abbracciato scheletri accontentandomi di gioie precarie e movenze incantatrici. Ho compiuto delle soste aai box. Come si fa con le macchine. Senza giungere al traguardo.
Ho licenziato la banalità. Ma non sono ancora giunto all'originalità. Quello che scrivo lambisce appena il palo, non centra la porta. Non ancora almeno. Guardandomi indietro m'accorgo d'essere drogato da fantasmi. Ectoplasmi densi di un calore che non ho più. Solo le mie mani rimandano sorprendentemente a quel tempo impastato di certezze intatte. Me le guardo spesso infatti. Immaginando falangi che non s'intersecheranno più con le mie. Le sue mani. Le ho talmente idealizzate da immaginarle in quelle di altre cercando inutili palliativi. Ho ridotto il mondo ad una serie d'opposizioni uguali e contrarie arrestando l'attrito del puro piacere cercando assolute profondità in un campo vacuo e trasparente. Ho un attenuanre comunque: in quelle lande aride e senza speranza ho cercato la vita. Ma ho trovato solo una mera rapppresentazione. La vita si nasconde se non la cerchi davvero. Ho bisogno di luce. Ho bisogno di vita. Ho bisogno della luce della vita. Una buona ragione per ricominciare a cercarla.

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