E’ morto Aldo Biscardi.
Scorrono memorie. Piovono immagini.
L’Italia pena un’incerta ventura
mondiale. Come a evidenziare atavica
fifa a certe latitudini.
Scruto Aldo alla ricerca del suo
segreto, quello che gli ha assicurato successo tra il pubblico e gli addetti ai
lavori.
No:
la voce no, non è di quelle che
favoriscono un personaggio televisivo.
Affanna, con increscioso frutto, come un
tempo solo il Baffo Da Crema riuscì a fare sugli schermi.
E l'autorevolezza?
Indubbiamente c'èra, e ci mancherebbe, ma
non a gradi sommi per investirlo nostro Re del Calcio.
Perdibili poi le incursioni in altri
programmi, marionetta di costume assisa
sugli spalti senza troppa gloria.
Dunque qual è stata la bomba atomica innescata per oltre un
trentennio col suo Processo dal fulvo
Aldo?
Forse il piglio tra i commentatori,
simile a quello gioviale e dispersivo di certi antichi osti?
Potrebbe anche essere.
Perché agli italiani - i maschi italiani, intendo, che seguono il
cosiddetto football - piace un imbonitore che evidenzi questo e quello con fida
indulgenza.
E però non è sufficiente, dai.
La verità è che sostanzialmente, l'arma
letale di Aldo Biscardi è stata palesarsi da signore.
Perfetto, in televisione, per
l'immaginario globale.
Mai volgare nelle posture, e al tempo
stesso carico di voluttà aitante.
Sorrisi lievi, capelli che educatamente
rosseggiavano il viso, eleganza nei gesti di estrazione italica.
Il tutto accompagnato da un
abbigliamento degno, magari qualche volta troppo da sala da tè, ma comunque in
linea con il buon gusto borghese.
Cos'altro poteva servire, nell'Italia
inquieta degli anni Ottanta , per
conquistare spazio e successo?
Nulla.
Infagottato in antenne sempre più
marginali quelle di 7 Gold da ultimo –
s’è proiettato comunque nell'olimpo delle tele icone spendibili,annacquando
anche quella lingua da macchietta popolare.
Anche il trash virtuale di introdurre gli opinionisti sul
campo di calcio, e rinverdire in questo
modo una vecchia idea pedagogica del tubo catodico che in tempi di VAR e larghe intese appare sempre più necessaria .
Comunque sia, il risultato raggiunto è
stato è sarà storico.
Tra un ritrovato Cucchi e un esaltato Pardo,
continuerà a brillare la stella Biscardi:
dimostrazione scientifica che la tv è
colore, effigie, scoperta tacita di
crepe umane.
Viva l’oste Aldo, dunque, e non ci
accavalliamo che a casa non si capisce niente.
Nessun commento:
Posta un commento