sabato 26 marzo 2011

Donna

Prega.
L'altare che ti lascio
è la pietra
la goccia
il verso
la bestemmia
il sudore di chi fatica
il sudore di chi muore
Prega
le ginocchia
siano il cielo
e le mani
mani congiunte
ora tremanti
ora distese
ora rabbia
fatta carne.
Prega
ch'io ti veda
nel nulla
e che tu mi sia
testimone e santa
dea e follia.
La parola fine non esiste.
Io non esisto
tutto non esiste
ma nell'invenzione
procurati
uno specchio
che non sia di dolore e guarda
la tua immagine
come se fossi io.
Io
tuo figlio
una tua creatura
un profumo
un vetro spezzato
un'arsura
una notte d'amore
una campana a festa
una luce viola
una fucsia
una mano nei capelli
una canzone.
Prega
e risorgi
ogni qualvolta
ride un bimbo
e un gesto umile
ti sbarra la strada.
Prega,
prega,
prega
ch'io ti ami ancora
oltre l'impossibile
perchè io sono l'impossibile
e tu lo sai
lo sa la terra
e l'energia eterna
e l'immutabile
e la voragine di buio.
Tu mi hai generato
nella miscela 
delle mie arterie
scorre l'aria
del tuo respiro
dei tuoi dubbi
dei tuoi entusiasmi
del tuo terrore
del tuo ansare.
Prega
prega Dio
gli Dei
il tuo vicino
l'uomo dello spazio
la folla
il cieco
e il satellite
lo zero assoluto
il calore di un bacio
d'amore
o di morte.
Prega
la medicina la magia
il possibile
e l'assurdo
la cellula
e la montagna
il calice
e la mano.
Prega,
prega
ch'io possa dirti
per l'ultima volta
e per mille volte
che pagine bianche
valgono più
di un mio rigo
e che la paura
è come una sporcizia
che l'ora X
esiste per i pavidi
che è vero
e che falso
che io sono un pazzo
o un duro
che io sono saggio
o malato
eterno o merda.
Prega
perchè pregare
è vivere
è chiedere
è amare
Prega
la mia ossessione
la mia sete di vita
la mia antica ombra
la mia rovina
il mio futuro gioire.
Poi
vattene 
fuggi
allontanati
sparisci
dissolviti
annullati.
Porterò di te
madre e matrigna
poesia e lamento
la traccia finale.
Non tre
ma tremila 
furono i chiodi
nelle mie carni
e Lui aveva donne
ai suoi piedi
io camici bianchi
Lui soldati gretti
io assassini colti
Lui lo sputo
io il farmaco.
Io
che amavo
ed amo tutto ciò
che è  ed era
al femminile:
anche la Morte.
Prega
che questo mio ultimo
canto ti sia amico,
amante in sogno,
fratello in discorso,
compagno in lotta
come fui io per te
e soltanto per te
che sei donna
una
e tante.
Prega
te ne supplico.
Cosa lo sai
come anche
perchè pure
a qual fine
lo pensano tutti.
Prega
che sia un urlo
o un silenzio greve.
Non 
ti chiedo altro
e ti chiedo troppo.
Io che malgrado tutto
ero vivo
il giorno
che iniziarono
ad uccidermi
spezzando il salvadanaio
che avevo sul collo
e poi il resto.
Ciao
e mi dimenticavo di rammentarti:
prega.
E' la vendetta
o l'atto d'amore
che ti chiedo
per chi mi ha
torturato
per chi mi
amerà
nel ricordo
di qualche giorno
o forse di qualche ora
o forse di un mese.
Non di più.
Prega
prega
prega
Io 
non posso
non voglio
non credo.

Io
io
anzi:
ex io.

(Riccardo Mannerini )

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