mercoledì 8 febbraio 2017

La prima serata del Festival di Sanremo e quel 2017 non pervenuto

Ma si diciamolo senza remore e paure:
In un’Italia terremotata e afflitta, questo Festival di Sanremo sottotono e atterrito sta benissimo.
Sembra quasi a dirla tutta, la necessità di apparire compiti e rispettosi all’incalzare dei tragici eventi abbia smorzato la voglia di osare e divertirsi dei conduttori prima e dei cantanti poi.
Partiti in bianco e nero giunti a notte fonda, poco ha colorato la serata. E se i migliori alla fine sono la coppia Cortellesi – Albanese e il redivivo ma sempre prestante Ricky Martin icone del divertimento anni novanta qualcosa vorrà pur dire.
Vuol dire che la benzina è finita e il 2017 canterinamente parlando è lontano.
Non può rappresentarlo lo sgolato e cardiopatico Al Bano né la rossa Fiorella che forse in omaggio al cognome non s’è discostata molto da uno scontato inno orientato alla consacrazione della retorica umana.  Impantanata al solito nell’usuale fanghiglia amorosa, la pletora cantante tutta di questa prima serata non sa offrire molto altro di finite speranze al soldo di facili plausi sprovvisti però di passaporto di gloria oltreoceano.
Metafora ideale di una salvaguardata sensatezza sgorgante da un Crozza francamente superfluo quando poi c’è Diletta a regger palco e spacco giusto nei contenuti contraddittorio nei risultati se poi l’occhio assonnato dello spettatore dimentica il messaggio forte e infilato nel pigiama stretto  intravede  tutto e vuole altro.
Un po’ di futuro forse scrivendolo sommessamente ma neppure tanto.  Non pervenuto al momento se Conti e De Filippi gigioneggiano a centro palco cercando un’intesa distante e incoraggiata solo da esigenze di copione. Minimale anch’esso se riesce a fare a meno della scalinata e si sofferma sugli addominali di Bova. Anche lui proveniente da un universo altro,  non ha fatto molto per farsi ricordare. Come questa prima serata del Festival dopotutto richiamo MA BASTA BULLISMO escluso. 
Suona allora nefasto il “potremmo ritornare “di Ferro formidabile a distinguersi dalla melassa notturna da solo è in compagnia della bambolosa Consoli  (vi aspettavate scrivessi confortante eh?).
Dove vien da chiedersi se ancora non siamo stati.
Non nel 2017 di sicuro iersera.



E’ nel 2017 speranzoso e aitante d’altri mondi e pianeti questo è un problema.

3 commenti:

  1. Beh, non vedo soluzioni, perché effettivamente se è come dici, rispecchia in generale il periodo che viviamo.

    Moz-

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  2. In effetti un Sanremo perfetto specchio dei tempi deprimenti che viviamo.
    Pure troppo... :)

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