Namasté, alé!
C’è voluto un sacco di valeriana e un
bidone di collirio, ma alla fine la rivoluzione tanto vaticinata è avvenuta: la
scimmia ballerina ha battuto i cani striduli di queste sere issando sul gradino
più alto del podio del Festival di Sanremo letizia, ironia e contemporaneità
davanti alla venerabile ma scontata
Mannoia e al coraggioso e selvatico Ermal Meta.
La questione, storcerà la corda vocale di
qualcuno, (Al Bano in primis), ma istantanea alla perfezione il desiderio
rispettabile ed umano del popolo italiano di fuggire dal pentagramma dell’ovvio
per affrontare ballonzolando, le proprie
frustrazioni: calce viva di un Italia dove se è vietato morire come canta
esatto Meta, non si vive comunque tanto
bene.
Aspettando il carnevale, niente male come
anteprima.
Applaudiamo quindi con forza colui il
quale ha onorato estro e intelletto stornando dalla gloria ugole e volti celebrati
da una fotogenia miope e spicciola, riscattando in parte, fragilità ataviche del
tubo catodico schierante sul palco, mutilati, soccorritori, stacanovisti,
vecchi, bambini, laboriose e turbate levatrici; manovali inconsapevoli e travagliati
di una solidarietà da divano molesta e greve.
Ma d’altra parte quando punti tutto su
Maria la sciagura alza share è dietro l’angolo.
Sul palco restano il romanticismo sempreverde
di Zarrillo e la bellezza assunta e inedita di Paola Turci, l’irriducibilità accigliata
e meritevole di Marco Masini e il sacco dell’immondizia indossato con immensa grazia
e somma bravura da Giorgia.
Come
dite? Tutto il resto?
Rastrello e spazzatura.
Su cui ora Francesco Gabbani e la sua
scimmia balleranno nudi e
vittoriosi consapevoli comunque che la loro affermazione è l'eccezione, non la
regola.
E aspettando Carnevale va benissimo.
E mi sa che allora carnevale è tutto l'anno, visto cosa critica il testo della canzone vincitrice (peraltro vincitrice meritatamente)
RispondiEliminaMoz-
Esatto Miki. Un abbraccio
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