sabato 16 settembre 2017

Chi l'ha visto? Trionfo della pietà o cicaleccio per indifferenti?

 Che un programma che si occupa esclusivamente di assenze venga alla ribalta per un ritrovamento è strano; che si critichi perche svolge alla perfezione  il suo ruolo  di indagatore dell’umana realtà pur nei suoi aspetti più cupi sopperendo, nella stragrande maggioranza dei casi, alla miopia degli stessi inquirenti, è paradossale.
"Chi l'ha visto?", trasmissione già spiona nel titolo, è in realtà un cazzotto dolente, occhi pieni di lacrime che Federica Sciarelli, dopo trent’anni, ha imparato a tener desti e colmi, senza che mai una stilla di pianto  zuppi il macadam della pregiata RaiTre.
Da questo punto di vista -sotto il profilo dell'etica, dell’accuratezza e dell’esattezza concettuale-, l'offerta è giunta al suo meglio, con un profumo di noir che colloca lady Sciarelli tra una sadica poliziotta americana e la più rassicurante Veronica Pivetti di Provaci ancora prof!.
Mossa da irreprensibile devozione altruista, intendo, la fulva Federica alberga saggia l'altra faccia dei congedi, ossia i parenti -stretti o meno stretti- di chi troppe volte non torna a casa. E con la forza di servizi rigorosi, e secchi, vincola il popolo a solidarizzare con gli ignoti e il loro segreto: non più proprietà del loro animo inquieto  ma concreto spartito in cui fare defluire qualunque affanno.
Esemplare, in questo senso, per tempismo e perfezione, è stato il tragico blitz  sul caso Durini, ragazza leccese con morte ombrosa annessa  e inveita deprecabile sotterra.
A portarla alla luce non è stata la confessione di un reo assalito dai sensi di colpa; bensì l’incalzare della cronaca di fronte a infelici frottole.
Piaccia o non piaccia, esalti o non esalti, nessuno anche munito di adeguati plastici ha quest'abilità maieutica nel lusingare l' ambiguità, nel rosolare a rogo pigro l’antropica cruna trasformandola  in cordiale sceneggiato.
Soltanto "Chi l'ha visto?", e il suo alveare laborioso, fa volare e resistere  nel tempo tante storie cupe. E a noi vili ciabattini, sbaragliati dal sentimento, non resta che interrogarci sull'abbondante percentuale di ascolto che queste ottusità antiquate conquistano.
Trionfo della pietà o cicaleccio per indifferenti?