domenica 9 settembre 2018

Caro Lucio....


Caro Lucio per me sei bianconero.
Una mistica provvista, di quelle che ogni tanto tornano improvvise a risuonare per caso dalla conchiglia di una vecchia radio.
Eppure un tempo dicono, eri un fare e disfare il domani – reggente il gomitolo del tempo di tutti dipanandone alacre   i fili.
Ora quei capi come prede in un carniere pendono inerti, altre matasse hanno annodato.
I rappettari esibi
scono perfida abbondanza.
I Ferragnez hanno figliato e coniugato chissà in quale lingua, quanti verbi.
E tu resti lì Lucio nel bianconero orante che ti sei scelto dimora eterna
Una musica che suona nell’aria, una musica che non riesco a udire e la TV trasmette in radi flashback:
questo tu sei adesso e non so comprendere se i tuoi accordi ritmano in minore. Se sei felice da quel lassù stretto in foulard eccentrici e sorrisi scansi.

Come lucertola sei sfuggita, neppure la tua coda tra le dita stanche sono riuscito a trattenere, nemmeno la tua tana ho ritrovato.
 Traviata dalla mazza Panella ha gemmato solipsistiche eufonie, restie tarme.

Così rimango sordo ad ascoltare la canzone che non parla di te, immerso in un sole ormai stinto cieco ad osservare l’ombra di una lucertola che neanche c’è.