sabato 30 ottobre 2010

LA VIDA TOMBOLA-MANU CHAO (clip officiel)




Si yo fuera Maradona viviría como él
si yo fuera Maradona frente a cualquier portería
si yo fuera Maradona nunca m'equivocaría
si yo fuera Maradona perdido en cualquier lugar.
La vida es una tómbola... de noche y de día...
la vida es una tómbola y arriba y arriba....
Si yo fuera Maradona viviría con él...
mil cohetes... mil amigos
y lo que venga a mil por cien...
si yo fuera Maradona
si yo fuera Maradona saldría en mondovision
para gritarle a la FIFA
¡Que ellos son el gran ladrón!
La vida es una tómbola... de noche y de día...
la vida es una tómbola y arriba y arriba....
Si yo fuera Maradona viviría como él
porque el mundo es una bola
que se vive a flor de piel
Si yo fuera Maradona frente a cualquier porquería
nunca (¿siempre?) me equivocaría...
Si yo fuera Maradona y un partido que ganar
si yo fuera Maradona perdido en cualquier lugar...
La vida es una tómbola de noche y de día...

Si yo fuera Maradona viviría como él
si yo fuera Maradona frente a cualquier portería
si yo fuera Maradona nunca m'equivocaría
si yo fuera Maradona perdido en cualquier lugar.
La vida es una tómbola... de noche y de día...
la vida es una tómbola y arriba y arriba....


Traduzione La Vida Tómbola

Se io fossi Maradona vivrei come lui
se io fossi Maradone di fronte a qualsiasi porta
se fossi Maradona non sbaglierei mai
se io fossi Maradona perso in qualunque luogo.
La vita è una lotteria... di notte e di giorno..
la vita è una lotteria e vai... e vai...
Se io fossi Maradona vivrei come lui...
mille missili… mille amici
e quello che mi succede moltiplicato per cento...
se io fossi Maradona
Se io fossi Maradona uscirei in mondovisione
per gridare alla Fifa
Che loro sono il vero ladro!
La vita è una tombola… di notte e di giorno
Per gridare alla FIFA
La vita è una lotteria e vai… e vai…
Se fossi Maradona vivrei come lui
perchè il mondo è una palla
che si vive a fior di pelle
se fossi Maradona di fronte a qualsiasi porcheria
non mi sbaglierei mai (sempre?)
Se fossi Maradona e una partita da vincere
Se fossi Maradona perso in un luogo qualsiasi...
La vita è una lotteria di notte e di giorno...

I mille volti della vita


Le minestre riscaldate fanno male.
L'ho capito questa settimana. Lo si capisce sempre quando ci si confronta con le ombre del passato.
Provocano strane visioni e se ci si concentra bene si riesce a sentire tutta la solitudine del mondo. E se non fosse per le parole che nonostante tutto s'ostinano a farmi compagnia non troverei nessuno se non la mia ombra. Anche oggi sarò da solo a vegliare sulla mia ferita. D'altra parte la mia infantile presuunzione meritava una notte insonne. Ma per uno come me sempre lì a fare i conti con la Morte non c'era tempo da perdere. Anche una tartaruga a volte può aver voglia di felicità. E' per non perderla di vista mi sono messo a correre più forte per averla. Questa settimana mi sono sentito come uno yogurt scaduto con l'involucro squarciato da un lampo che se fossi stato più attento sarei riuscito ad evitare. Ma forse chissà... magari non volevo...
E ora eccomi qui intento a ricomporre il puzzle del mio cuore scrivendo. Che s'è ingrassato persino. Perchè? Ha imparato una lezione: nella vita non basta provarci. Bisogna infatti sapere stare soli. Perchè la vita è una linea continua multicolore. E' dopo la gioia della conquista segue la disperazione della perdita.
Questa settimana ho affrontato un'ombra del mio passato. E di fronte ad una parete impossibile da scalare, per scadenza dei termini dialettici c'ero soltanto io che ci provavo.
Abbiamo bisogno di uova. Evidentemente quella non è,non era, non sarà la gallina del mio cuore.
Punto.
Accapo.

Bunga Bunga


Come invidio Berlusconi, non tanto perché può sottomettere a suo piacimento Emilio fede Capezzone e Bondi ma perché può organizzare festini privati a Palazzo Madama con puttane dichiarate come la Patrizia D’Addario oppure spassarsela ad Arcore con ragazzine in odor di mestruo e pubertà come la Ruby.
Bella Ruby.
Vedendo le foto su Facebook di lei vestita da coniglietta e tutta scosciata intenta a divorare un hamburger , continuo ancora di più ad invidiare il nostro Premier.
Guardate le immagini di Terzigno che brucia, dei precari che scioperano, dei detenuti che si impiccano perché non hanno spazio nelle celle: tutto questo non ha più senso nelle Repubblica delle banane.
Scusatemi, ho sbagliato.
Non è la Repubblica delle banane ma della banana.
Quella di Berlusconi che si diverte con la sua Ruby di turno a sodomizzarci.
E allora non mi resta che dire:buon bunga bunga Mr. President !!!

venerdì 29 ottobre 2010

rino gaetano - anche questo è sud



Il cavallo con più rabbia galoppava fuori porta
e lasciava il suo ricordo nella nebbia
le persiane ormai serrate inventavano la notte
solo il fiume vomitava i suoi rifiuti
vacche stanche di muggire proponevano sbadigli
hanno ancora tanta nebbia da smaltire
è già l'ora è puntuale intrasento il suo profumo
sono già le otto ora legale
la troverò sopra il mare sulle labbra la potrò baciare
là arriverò quando e sera quando il sole tramonta in riviera
vecchi gozzi alla deriva si preparano alla pesca
con le reti rattopate nella stiva
l'onda avanza a passi nani agonistica col molo
mentre il vento già scommette coi gabbiani
è il crepuscolo sul mare rosso il cielo va a brunire
e qualcuno si avvicina alle lampare
è già l'ora è puntuale intravedo il suo profumo
sono già le otto ora legale
la troverò sopra il mare sulle labbra la potrò baciare
là arriverò quando e sera quando il sole tramonta in riviera
la troverò sopra il mare sulle labbra la potrò baciare
là arriverò quando e sera quando il sole tramonta in riviera

martedì 19 ottobre 2010

La ragione dei fessi e la presunzione dei decerebrati


Oggi al Palazzo della Provincia di Cosenza si è tenuta un’assemblea organizzata dal Preside dellaFacoltà di Lettere e Filosofia Raffaele Perrelli in collaborazione con i rappresentanti della Facoltà di Lettere aperta a tutti per parlare della famosa, spinosa e rognosa Riforma Gelmini. E’ già qualche anno che se ne discute è il fatto che ancora non si sia giunti ad una soluzione accettata e condivisa da tutte le parti in causa, denuncia l’incapacità tutta umana di inquadrare un obbiettivo senza poi sbatterci contro. E’ anche vero che quando un interlocutore (il Ministro), si sottrae al confronto tutto diventa più complicato e il rischio di esser soli a battersi fortissimo.
Non so come sia andata oggi. Spero bene. Non so parlar politichese (Alan Maurizio Crozza Friedman son certo approverebbe) e ho voluto e voglio troppo bene all’università per pensare che quest’ultima stia diventando un laboratorio pieno di novelli Febi automatizzati con la testa coperta d’alloro e le tasche senza oro (pardon euri) per comprarselo.
Non mi voglio addentrare nella questione. Non basterebbe un blog per parlarne.
Eppoi esistono figure più appropriate di me deputate a farlo. Alcune se ne staranno dando di santa ragione in questo momento. Ma non sono un codardo. Semmai un ariete. Parente del toro. Cosa in comune: le corna. Non posso tirarmi indietro quindi. Devo usarle e osarle. Metterle in campo ( pardon sul foglio).
Per farlo utilizzerò ora un succulento virgolettato apparso in questo rovente autunno sui maggiori quotidiani italiani (perdonate questo piccolo slancio nazionalistico ma credo, spero, che all’estero abbiano altro cui pensare).

Ritengo legittimo il dissenso. Ma quelli che si oppongono alla riforma dovrebbero suggerire proposte alternative. Invece sanno soltanto chiedere più risorse.

Testuali parole di Mary Star Gelmini.

Ora io mi chiedo: a quando una legge che impedisca di aprire bocca a chi non è provvisto di cervello? (Per non parlare del fatto che addirittura lo hanno fatto ministro...)

Ritengo legittimo il dissenso. Perché fatemi capire :se lei non lo riteneva tale, non sarebbe più stato legittimo? Un principio fondamentale della democrazia è legato all'opinione di Gelmini?

Sanno soltanto chiedere più risorse.

Pensate a un malato che si rechi in ospedale e lì venga preso a bastonate. E che alle sue lamentele si senta rispondere: "Sai soltanto chiedere di essere curato."
Da quando in qua le riforme si fanno senza risorse?
Forse da quando si fanno ministri i decerebrati.
Troppo reale eh? No affatto. Non sono reale. sono solo contemporaneo è vivo. Thanks Daddy Perego… Good luck my friends….

domenica 17 ottobre 2010

Punto e accapo


Le tragedie servono a qualcosa? Non lo so. Meglio: non so dirlo. In questo fottuto paese ci siamo giocati anche la ciambella delle probabilità. In questo paese di merda dove vincono i prepotenti, gli urlatori e i piazzisti e dove c'è gente che per fregarti usa persino il pianto abbiamo perso tutti. E' nonostante i pregiudizi durino più delle persone le persone se ne fregano e aumentano, aumentano e se ne fottono. Se ne fottono e perdono. Credibilità, coscienza,onore rispetto. Tutta roba buona per Gabriel Garko e Manuela Arcuri. Che poi visto come recitano non sanno neanche loro bene cosa farsene. In questa vita no. Queste parole non esistono. Perchè se esistessero non si parlerebbe di meritocrazia. Parola lunga che non tutti conoscono. Neppure chi dovrebbe. Basterebbe anche meno per provare ad essere più felici. Ma questo la gente non lo sa e si chiude nei supermercati per cercare di trovare quello che non ha dentro di sè.
Ah, già! Ci sarebbero le Chiese. Ma vedete Dio non si trova nellle chiese. E i preti (non tutti) hanno perso la voce a furia di raccontar storie in cui neanche loro credono forse più.
Lasciamo perdere le famiglie. Dopo la storiaccia di Sarah non mi va di parlarne.
CI sarebbero gli angeli custodi
Gli angeli custodi ci sono ma il problema è che o si son dimenticati il loro mestiere oppure ci somigliano così tanto che hanno perso la loro capacità di sostenerci.Perchè ammettiamolo: a volte noi umani siamo insostenibili.
Unica speranza è che l'essere umano dimagrisca. Si tolga la zavorra in eccesso e riprenda a respirare autonomamente. Ma onestamente la vedo dura.
Auspico quindi una fine. Uno scoppio e via! Un nuovo inizio è lì ad un passo. Mancano poche ore. Poche ore è questa vita sarà finita...
La notte è vicina.... A letto presto stasera... Domani si ricomincia. Tutti. Di nuovo. Punto.
Accapo.

Cazzi amari


Stamattina mentre mi avvicinavo al corpo morto di don Ciccio mi sono reso conto di combinare solo guai.
Le mie scarpe facevano un rumore sinistro e cupo come un gatto castrato che si lamenta e soprattutto ho lasciato una striscia di fango lunga almeno tre metri che dalla porta arrivava direttamente alla bara del povero prete che mi ha voluto tanto bene e che mi ha visto crescere ma che poi si è arreso, consapevole del fatto che i ragazzi del paese avrebbero vinto su qualunque Gesù o parabola .
Solo guai.
Dimenticare di comprare il pane, dimenticare di chiudere il forno il frigorifero l’acqua calda o la televisione del cazzo, sono questi i miei guai.
La mia vita è così piatta che l’unica botta di culo che ho è trovare il parcheggio sotto casa o davanti l’edicola.
Prendete una batteria staccate i morsetti e attaccateli sotto le mie palle, così mi date una scossa di vita.
Bene.
Perché a pensarci bene ho un demone dentro la pancia, dentro le budella, che si agita e che prima o poi verrà fuori, (più o meno come la scena di Alien dove il parassita sfonda il torace a Kane…) e allora saranno cazzi vostri miei cari benpensanti, miei cari borghesi, miei cari lecchini, miei cari amici e nemici che mi siete stati vicini e poi avete preso il volo.
L’unica cosa che mi da un po’ di sollievo è il lungomare al tramonto e sapere che tutto questo un giorno finirà ma per il momento fatemi ritirare a casa o troverò il mio parcheggio occupato.
E allora saranno cazzi amari per davvero.

giovedì 14 ottobre 2010

Morire in pace è un diritto di tutti


Quello che la TV sta facendo alla povera Sarah è una cosa tipicamente italiana, chiacchiere inutili e vuote su una tragedia familiare che ha sconvolto l’Italia ma che sta prendendo la piega del più ridicolo e grottesco talk show.
Siamo un popolo di voyeur e pettegoli e diciamolo francamente, anche il più “ buono “ tra di noi alla lettura del verbale – e mi riferisco alla parte riguardo al rapporto sessuale e al ritrovamento del corpo dopo quaranta giorni in acqua – ha alzato il volume del televisore e ha provato uno strano senso, non dico di piacere ( o si cadrebbe nella necrofilia ) ma di curiosità perché la morte nel bene o nel male attira le persone.
Lasciatela stare in pace la povera Sarah cari Lamberto Sposini e Barbara D’Urso; tornate ad occuparvi di argomenti a voi più vicini, non tornate ad ammazzarla un’altra volta.
Perché la vita è un dono ma morire in pace è un diritto di tutti.

martedì 12 ottobre 2010

FRANCESCO GUCCINI-CRISTOFORO COLOMBO



E’ gia stanco di vagabondare sotto un cielo sfibrato
per quel regno affacciato sul mare che dai Mori è insidiato
e di terra ne ha avuta abbastanza, non di vele e di prua,
perché ha trovato una strada di stelle nel cielo dell’anima sua.
Se lo sente, non può più fallire, scoprirà un nuovo mondo;
quell’attesa lo lascia impaurito di toccare già il fondo.
Non gli manca il coraggio o la forza per vivere quella follia
e anche senza equipaggio, anche fosse un miraggio ormai salperà via.

E la Spagna di spada e di croce riconquista Granata,
con chitarre gitane e flamenco fa suonare ogni strada;
Isabella è la grande regina del Guadalquivir
ma come lui è una donna convinta che il mondo non pùo finir lì,.
Ha la mente già tesa all’impresa sull’oceano profondo,
caravelle e una ciurma ha concesso, per quel viaggio tremendo,
per cercare di un mondo lontano ed incerto che non sa se ci sia
ma è già l’alba e sul molo l’abbraccia una raffica di nostalgia.
E naviga, naviga via
verso un mondo impensabile ancora da ogni teoria
e naviga, naviga via,
nel suo cuore la Niña, la Pinta e la Santa Maria.

E’ da un mese che naviga a vuoto quell’Atlantico amaro,
ma continua a puntare l’ignoto con lo sguardo corsaro;
sarà forse un’assurda battaglia ma ignorare non puoi
che l’Assurdo ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi.
Quante volte ha sfidato il destino aggrappato ad un legno, senza patria bestemmi in latino prendi il bere d'impegno,
per fortuna che il vino non manca e trasforma la vigliaccheria
di una ciurma ribelle e già stanca, in un’isola di compagnia.

E naviga, naviga via,
sulla prua che s’impenna violenta lasciando una scia,
naviga, naviga via
nel suo cuore la Niña, la Pinta e la Santa Maria.

Non si era sentito mai solo come in quel momento
ma ha imparato dal vivere in mare a non darsi per vinto;
andrà a sbattere in quell’orizzonte, se una terra non c’è,
grida: “Fuori sul ponte compagni dovete fidarvi di me!”
Anche se non accenna a spezzarsi quel tramonto di vetro,
ma li aspettano fame e rimorso se tornassero indietro,
proprio adesso che manca un respiro per giungere alla verità,
a quel mondo che ha forse per faro una fiaccola di libertà.

E naviga, naviga là
come prima di nascere l’anima naviga già,
naviga, naviga ma
quell’oceano è di sogni e di sabbia
poi si alza un sipario di nebbia
e come un circo illusorio s’illumina l’America.

Dove il sogno dell’oro ha creato
mendicanti di un senso
che galleggiano vacui nel vuoto
affamati d’immenso.
Là babeliche torri di cristallo
già più alte del cielo
fan subire al tuo cuore uno stallo
come a un Icaro in volo
Dove da una prigione a una luna d’amianto
“l’uomo morto cammina”
dove il Giorno del Ringraziamento
il tacchino in cucina
e mentre sciami assordanti d’aerei
circondano di ragnatele
quell’inutile America amara
leva l’ancora e alza le vele.

E naviga, naviga via
più lontano possibile
da quell’assordante bugia
naviga, naviga via
nel suo cuore la Niña, la Pinta e la Santa Maria

lunedì 11 ottobre 2010

Lanciatemi una pallina


Ogni uomo è un'isola.
Sono sempre stato un’isola, l’isola di Wight, perso nei miei miti musicali e cinematografici, stravolto da pensieri che non dovrebbero neanche avvicinare la mente di un adolescente, convinto che con le donne non avrei avuto più niente a che fare.
Ma dopo varie notti insonni, cercando di dimenticare quello che non c’è più, ho capito che devo mettere piede sulla terraferma.
Così alla veneranda età di ventotto anni posso dire di essere felice di quello che non ho e che non avrò mai ( un loft a Manhattan su tutto ) ma sono felice di aver regalato due rose morte ad una ragazza, sono felice di aver detto << ti voglio bene più di Scrubs e Friends >>, sono felice di essere diverso.
E quando stamattina ho letto un messaggio che diceva << non cercarmi più, basta >> non solo ho capito di aver perso tempo e parole preziose ma anche che la donna è un animale fondamentalmente stupido e cattivo.
Ma il più stupido di tutti sono io, perché basta un fischio una parola e io correrei a riportarle indietro la pallina che mi ha lanciato.
Ho sempre fatto così e penso di farlo ancora.

La vita è catttiva


La vita è cattiva quando con il cuore colmo da una disperazione senza fine ci lascia sopravvivere. Perchè quando si muore giovani è così. Innaturale.
Di buono c'è che almeno uno si risparmia la farsa dei funerali. Quasi sempre litanie tardive e rumorose di presenze inopportune e trasparenti. Perchè per quanto uno s'impegni le parole umane non possono penetrare un dolore. No. Non c'è contemplazione nel disfacimento di un tramonto. Figurarsi di una vita.
Ciao Fortunata.........

mercoledì 6 ottobre 2010

Le rimpatriate scolastiche: quando un libro è più "amico" di una persona


Gli esseri umani sono altalene cigolanti e scivolose costantemente in bilico tra un'odio disinteressato e una speciale inclinazione al ricordo che ne condiziona fatalmente azioni e reazioni. Non serviva certo Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per capirlo ne probabilmente basterà questo post. Certe notizie non le recapita nemmeno il postino per cui...
Riflettiamo ed osserviamo. Chi? L'uomo. Cosa? Il suo rapporto con la scuola il quale vien da sorridere ma e vero, è assimilabile con pochissime varianti a tutti i rapporti che l'essere umano può intrattenere e condurre nel corso della sua esistenza. E poco importa. siano essi di conoscenza, d'amicizia, d'amore, di lavoro e quant'altro.
Ma restiamo a scuola dove la basculite umana vien fuori in tutta la sua spietata e ineluttabile gravità.
La prima fase di questa piccola inchiesta si basa su esperienze fatte sul campo. La restante su osservazioni rilevazioni e confessioni elargitemi da genitori compiacenti.
Iniziamo.
Un bambino oggi, affronta la scuola stando attento a dove mette i piedi cercando di far meno danni possibile. Il momento più bello di solito e quando la maestra più cattiva è assente o quando ci sono scioperi o assemblee d'istituto. Cosa sono le assemblee d'istituto? Momenti lunghi di solito due ore nei quali uno dovrebbe verificare di che pasta è fatto un'istituto e i suoi rappresentanti, ma che invece certificano la sua crisi. Dell'istituto, del rappresentante.
Appena conseguito il titolo, uno della scuola se ne dimentica facendo fuori libri di testo, diari, e tutto quanto possa ricordargli la gravosa esperienza.
Da genitore la musica cambia e da estraneo disinteressato il genitore novello diventa uno scafato detective dele magagne ministeriali, un delatore ineffabile e spietato delle ingerenze compiute degli insegnanti ai danni del suo bambino.
Parola chiave e dominante nelle argomentazioni genitoriali in questa fase è Fannulloni. Pronunciata a casaccio e rivolta a tutto e a tutti senza preclusioni di sorta sopratutto nei momenti in cui i professori vorrebbero rivendicare un pò di diritti anche per loro.
Non va meglio quando il suddetto genitore diventa rappresentante di classe quando questa/o sembra quasi la reincarnazione di Barack Obama per quanto e come si prodiga per la risoluzione delle magagne scolastiche.Dopo averci provato e aver trovato inaspettate opposizioni, diventa un qualsiasi emulo di Berlusconi inveendo a sinisstra e sorridendo a destra. Non risolve nulla ma nelle foto riesce bene ed ottiene tutto. Solo per lui/lei sua figlia e gli amici di sua figlia.
Quando figli non c'è ne sono più al genitore non rimane che la nostalgia. Comincia quindi a tempestare di telefonate gli amici ed insegnanti chiedendo incontri organizzando cene in grande stile per "ricordare i vecchi tempi". A me è successo venerdì d'incontrare il nostalgico di turno e già so che non ci sarà una seconda volta. Perchè? Perchè il mio amico Holden Caulfield aveva (ha) ragione:
" Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti". Ma siccome non sapete mai quanto tengano a voi le persone che dicono di ricordarvi con piacere o peggio ancora di portarvi sempre nel cuore vi consiglio d'evitare queste rievocazioni in vita e di utilizzare al meglio il tempo che passate con i vostri amici in modo che il vostro rapporto non diventi una foto sfocata su un'album ogni anno sempre più vecchio ma un campo aperto da arare ed innaffiare giorno e notte. Insieme. Vi assicuro: i frutti sono sempre migliori.