domenica 30 settembre 2012

Juventus - Napoli: una sfida che fa bene all'Italia

Juventus e Napoli.
Queste le regine della domenica e le squadre che si contenderanno lo scettro di migliore d'Italia.
Una rivalità dal sapore antico impreziosita da valori tecnici e agonistici davvero notevoli per la raminga serie A di questi ultimi tempi.
Gli ultimi 90 minuti lo hanno confermato mostrando una Juventus capace di smaltir subito il brodino consumato in settimana contro la Fiorentina ed  esibire una delle partite più belle degli ultimi anni.
Contro il nemico storico Zdenek Zeman la Juventus come desiderosa di vendicar in una notte gli strali di una vita si fionda subito nell'area di rigore romanista senza abbandonarla più fino alla fine.
Le facce stralunate e sconvolte di Balzaretti e Taddei son lo specchio fedele di una serata in cui la Roma ci ha capito poco o nulla imbambolata e annichilita dalle pennellate millimetriche di Pirlo, le incursioni prepotenti di Vidal, le percussioni travolgenti di Marchisio, i giochi di prestigio di Vucinic, gli inserimenti vincenti di Matri e Giovinco.
Tanti nomi non fanno una squadra ma riempiono il  tabellino e il cuore dei milioni di tifosi bianconeri che ormai sanno bene di poter contare su una squadra imbattibile e  capace di andare a rete con chiunque e in qualunque modo.
Una sicurezza che non appartiene al Napoli che riesce a superare la scorbutica e rognosa Sampdoria   di Ciro Ferrara solo grazie ad un discutibile rigore concesso per fallo su Hamsik e realizzato dal solito e implacabile Cavani al quarto gol in tre giorni..
Strade diverse per un comune e condiviso primato.
Tuttavia in questo duopolio geograficamente. trasversale s'intuiscono differenze lampanti.
La Juventus puo fare a meno di tutti (anche del proprio tecnico). 
Il Napoli decisamente  no.
In questa semplice constatazione quasi un teorema sociopolitico; il Nord cinico, flessibile e vincente; il Sud che suda, soffre e sorride solo grazie ad improvvise e abbaglianti epifanie.
La speranza che questa non s'offuschi con le ombre autunnali è viva in tutti gli appassionati di calcio.
Questa sfida dopotutto fa bene all'Italia.
Lei di altre notti buie e tempestose non ne ha proprio bisogno.

domenica 23 settembre 2012

Le milanesi al tempo della crisi


Quando il portafoglio è sgonfio il pallone rotola più lentamente.
Questa la sentenza emessa da una domenica che ha sancito la crisi delle milanesi e il rallentamento del Napoli.
In Lombardia è piovuta la crisi.
Tuttavia vi sono delle differenze nella crisi dei bauscia.
I nerazzurri pagano l'inesperienza di Stramaccioni nel gestire uno spogliatoio ricco di invidualità ma ancora lontano dall'essere

una squadra.
Allegri il peso di una storia troppo ricca di successi e di campioni andati via alla chetichella e non rimpiazzati adeguatamente.
Passare da Nesta ad Acerbi, da Thiago Silva a Zapata da Zambrotta a De Sciglio, da Ibrahimovic a Pazzini e come passare da caviale e champagne a fagioli con le cotiche .
Riempiono ma non nutrono. Occupano ma non presidiano.
Una squadra di calcio è un cruciverba non il sudoku.
L' anarchia è un lusso che in pochi si possono permettere.
L'Inter ne possiede in quantità industriale. Se Stramaccioni troverà delle alternative al duo Cassano - Milito saran dolori per tutti.
Allegri continuerà invece il suo calvario di proclami e pretese.
A patto che Berlusconi e Galliani non gli neghino pure quello.
Al tempo della crisi le lacrime costano caro.
I fazzoletti pure.

Lì dove osano le aquile c'è solo Quagliarella

Lì dove osano le aquile c'è solo Quagliarella.
Eppure dietro l'abbagliante gesto atletico che ha schiantato il fortino clivense c'è molto di più.
C'è una squadra che infila la quarta vittoria consecutiva sapendo di poter contare su dei rincalzi che non fanno rimpiangere i titolari.
C'è una pazienza che non si smarrisce neanche quando in porta vi è un Sorrentino che rimanda al mittente tutto il pos

sibile. 
Manco fosse un ufficio postale in vena di scherzi.
Chi non scherza affatto invece è proprio la Juventus che oggi può sedersi comodamente in poltrona e aspettare le mosse avversarie.
Tanto quest'anno sarà comunque difficile raggiungerla.
Precaria la triplice convivenza con Lazio e Napoli.
Durerà poco.
Le aquile infatti, non volano a stormi.
La Vecchia Signora nemmeno.
A lei, infatti, basta una Quaglia (rella) per sorridere.
E sognare.

venerdì 21 settembre 2012

La naturalezza non paga più

Son sinceramente stupito dal clamore suscitato dalle foto in topless della principessa Kate.
La D'Urso è praticamente poppe al vento tutto il pomeriggio e nessuno sibila nulla.
La naturalezza non paga più.
Il silicone invece si a quanto sembra.

Con Gulliver nel cuore e Swift sul comodino

Ho appena scoperto d'essere diventato per alcuni dei miei amici e sopratutto mie amiche un metro di pensiero.
Fossi cresciuto qualche centimetro in più sarei stato un gigante.
Invece sono un lillipuziano qualunque.
Con Gulliver nel cuore e Swift sul comodino.

N. B. : Non si tratta di un nuovo telefonino eh...

giovedì 20 settembre 2012

Fiabe contemporanee

Ieri sera a Stanford Bridge s'è capovolto il destino : la Quaglia (rella) per una volta ha impallinato il Cech (ino).
Fiabe contemporanee.
Conte come Fedro insomma.
Ed Esopo (Di Matteo) sta a guardare.

E forse non solo quello.

mercoledì 19 settembre 2012

Prove tecniche di convivenza

Da una settimana vivo con una iguana sul comodino.
Non s'è ancora stufata.

Bene.
Posso aspirare a una convivenza con una donna.

domenica 16 settembre 2012

Una Juventus al passo con i tempi

Una Juventus al passo con i tempi quella che oggi ha battuto un buonissimo Genoa, sale in vetta e mantiene l'imbattibilità in campionato.
Monti la dovrebbe mostrare in settimana ai suoi collaboratori per far capire come si può uscire da un bruttissimo primo tempo e chiudere in un crescendo rossiniano di corsa, spettacolo e gol.
La Juventus lo ha fatto valorizzando il prodotto interno lordo (Giaccherini), e le risorse inesauribili di una squadra flessibile, poliedrica e multietnica (Vucinic e Asamoah).
Cosa volere di più?

Giusto un'altro scudetto ma per quello mancano ancora 35 partite...

Mi fermo un momento a guardare

Non correre. Fermati. E guarda.
Guarda con un solo colpo dell’occhio
la formica vicino alla ruota dell’auto veloce
che trascina adagio adagio un chicco di pane
e così cura paziente il suo inverno.
Guarda. Fermati. Non correre.
Tira il freno alza il pedale
abbassa la serranda dell’inferno.
Guarda nel campo fra il grano
lento e bianco il fumo di un camino
con la vecchia casa vicina al grande noce.
Non correre veloce. Guarda ancora.
Almeno per un momento.
Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano
il colore dei muri delle case
le nuvole in un cielo solitario e saggio
le ragazze che transitano in un raggio di sole
il volto con le vene di mille anni
di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.
Fermati. Per un momento. Prima di andare.
Ascoltiamo le grida d’amore
o le grida d’aiuto
il tempo trascinato nella polvere del mondo
se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.

Roberto Roversi

giovedì 13 settembre 2012

Giovedì interrogativo

Ora, io davvero voglio capire chi ha inventato la "pausa per la Nazionale". E'
una rottura di balle micidiale, una penitenza dantesca, quella cosa cui si attaccano le fidanzate per spaccarti l'anima alla domenica. "Andiamo all'Ikea o a fare il giro dei sette laghi". "Eh, ma c'è il campionato!". "No caro, c'è la PAUSA PER LA NAZIONALE!". E tu che abbozzi e al terzo dei sette laghi pensi che piutto

sto che la partita contro Malta guarderesti più volentieri venti puntate di fila de "La dottoressa Giò" o quattro volte "Alex l'ariete" con Alberto Tomba o addirittura "Troppo belli" con quei maranza di Costantino e Daniele.

Ma i fanatici del pallone sanno bene che "la pausa per la Nazionale" incombe ai primi di settembre e si organizzano. Lei: "Andiamo da mia mamma che ha fatto la torta coi pinoli". Tu: "Mi piacerebbe, ma c'è...". Lei: "No! C'è la pausa per la Nazionale". Tu: "No! C'è l'asta del fantacalcio amore mio bello della vita staremo sempre insieme sempre che tu la smetta di prendermi a badilate sui maroni".

E allora, eccoli qui i consigli di uno che gioca a Fantacalcio da dieci anni abbondanti e vanta ben quattro scudetti (ma per quanto mi riguarda, sul campo, sono sei). Lasciamo stare i fenomeni che son tutti buoni a dire "Io mi prendo Pirlo e Milito e Cavani è sicuramente mio".

Dunque, il sottoscritto, fingendo indifferenza e poco interesse, si butterebbe su Perin per la porta ("Offro due per quello lì... Massì, Perin, quello che prende tre gol a partita..."). E poi, difensori: Roncaglia (Fiorentina), Romagnoli (Pescara), Ranocchia e Silvestre (no, non ho bevuto. Anzi sì, ma davvero poco). Centrocampisti: Tachtsidis della Roma o come accidenti si chiama (dice: "Troppo facile, lo sanno tutti che con Zeman quello fa bene". Vero, ma non è che son proprio pirla), Parolo del Parma, Dzemaili del Napoli, Merkel del Genoa, Bonaventura dell'Atalanta e Romulo della Fiorentina. In attacco: quel biondone di Maxi Lopez (Samp), Belfodil (Parma), Stevanovic (Torino), Immobile (grazie al piffero...) e - udite udite - Niang del Milan, quello che se gli girano i cinque minuti ti dice che: vuol vincere il Pallone d'Oro, il torneo di pelota basca, il Festival del cinema di Venezia e quello della canzone a Sanremo, la tombolata a Natale e la corsa nei sacchi alla sagra del tortello di Faenza. E mentre te lo dice è al porto, e non sta fermo ma sale su una motonave e salpa alla facciazza tua, e quando approda ai lidi di Comacchio e lo ferma la guardia costiera ti guarda con la faccia da birichino è assicura: "Sono il figlio naturale di Elvis Presley e mi chiamo Francesco Schettino, c'ho i documenti". Ora, uno così non lo vorresti nella tua squadra di Fantacalcio?

Nella seconda parte di questo polpettone pallonaro vi svelo un segretone da redazione giornalistica. Quando non avete una notizia, qualcosa da dire di interessante, lo straccio di una boiata da propinare al lettore... è proprio allora che vi conviene utilizzare lo schema delle "Dieci domande a...". Così farà ora il sottoscritto, ansioso di avere risposte da questo maledetto campionato dopo due sole giornate giocate in qualche maniera.

1)Perché Mimmo Criscito continua a giocare alla grande nello Zenit e resta fuori dalle convocazioni azzurre? Ancora per la questione dell'avviso di garanzia? Andiamo avanti a prenderci per il deretano?

2)Perché Simone Farina - il tizio che denunciò la combine ecc ecc - è senza squadra? Perché è una pippa incredibile? Davvero? O forse un certo tipo di "brava gente" non piace al mondo del calcio?

3)Perché ci dicono che il calcio italiano ha le "idee" e le "ricette" per sopravvivere e appassionare la gente ma lo stadio più pieno domenica era quello di La Spezia con qualche migliaio di spettatori?

4)Perché qualunque giocatore cresciuto nelle giovani dell'Inter quando lascia i nerazzurri segna più di Margheritoni in "Mezzo destro e mezzo sinistro" (Balotelli, Destro, ora Siligardi)?

5)Perché il 2 luglio una perizia dice "Morosini poteva essere salvato con l'utilizzo del defibrillatore" e si aspettano due mesi per indagare i medici responsabili (non è giusto per i familiari e neanche per i medici stessi)?

6)Perché se anche è evidente che tra Allegri e Galliani c'è qualche problema in corso, tutti si affrettano a dire che escono a cena 7 volte a settimana solo perché a loro je paice ammagnà insieme?

7)Perché all'Inter fanno uscire la notizia che Javier Zanetti sarà vice-presidente quando ancora deve giocare tutta una stagione da calciatore?

8)Perché se Hugo Maradona dice "Un giorno mi piacerebbe fare l'allenatore del Napoli" c'è chi lo prende sul serio?

9)Perché se io dico a un poliziotto che ho la patente in albergo e mi chiamo Paolino Paperino mi prendono a calci sullo sterno e se lo fa un calciatore allora non è successo niente, povero figliolo?

10)Perché Serena Williams gioca a tennis con le donne?

Non ho altro da aggiungere, vostro onore.

mercoledì 12 settembre 2012

Gabbie

A volte il pensiero è una museruola. 
Il cervello un carcere.
I vaffanculo oasi di libertà di un mondo prigioniero di tanto beh, troppo va bè, tutto è così.

mercoledì 5 settembre 2012

Relazioni new age

A dispetto di quello che ognun di voi può pensare, la relazione più complicata che una persona media può avere è quella con i propri cassetti,le rispettive dispense e i cari riflussi gastrointestinali.

lunedì 3 settembre 2012

Come un cane abbandonato sul raccordo

Vi ricordate di quel gioco che si faceva da bimbi che iniziava con quella cantilena "quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello?"
Facebook è più o meno così:intasato come è più di un'autostrada induce  al turpiloquio e suggerisce cupe riflessioni.
Per quanto ognuno si faccia un mazzo così per andare avanti troverà sempre un cuoricino e un punto esclamativo di giubilo capace di far sentire un uomo come un cane abbandonato sul raccordo .
E per quelli di solito non c'è pietà.
Solo commiserazione.
Proprio quello di cui un uomo non ha alcun bisogno ma tutti hanno la premura di affibbiare. 
La schiavitù più pericolosa è quella che non vivi ma avverti.


domenica 2 settembre 2012

Giovinco e la rivincita dei tap

La Juventus cala il poker contro un Udinese irriconoscibile. 
Quattro gol per tre punti utilissimi alla classifica e sufficienti ad una riflessione: tutta l'estate ad inseguire un top straniero per poi scoprire che alla Juve bastano i tap nostrani per essere felice. 
Se poi questo si chiama Giovinco champagne e chapeau.
Alla faccia dei bulgari tentennanti.