venerdì 6 aprile 2018

A me stesso prima della mezzanotte

Gaetano: questo nome non m’è mai piaciuto!
Nemmeno a Te che mi diti di spalle  in questo momento.
Abbreviato, è tanto meglio: fidati. Una bocca rossa che divora!
Conserva il tuo patrimonio di futuro ancora intatto;
E quanto di te sorregge e raggia un mare d’altri senza saperlo;
Enuclea sempre tutto con la perizia di un censimento;
Racconta tanto e sorridi allegro con ali da falco e vista d’aedo;
Dimentica ogni tanto qualcosa per rammaricartene altrove ,
Forse in quel mondo migliore di cui si vanvera sempre quando non resta nulla da dire.
 Trova sempre un quando di riserva, dove per costruire non si debba per forza demolire o far del male.
Poi verrò a farmi in te così che quattro siano le mani a scavare;

 i troppi giorni d’unghie e ferocia, di morsi d’anni e pelo perduto in una barba di secoli al posto dei vizi.

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