lunedì 16 maggio 2016

Pagellone di fine campionato


Ad un calcio che accantona in fretta  i suoi protagonisti, consegno questi esiti. Atti d’amore a una passione sempre accesa cercando  di scavallare il semplice dato sportivo incuneandosi deciso in una parabola umana di cui il provvido rotolare di una sfera a scacchi è  diretta e spontanea conseguenza. Anche queste righe  in fondo.
Atalanta Voto 5
Quando salvarsi, non vuol dire gioire. Perché la Dea poteva e doveva fare di più. Ha vivacchiato invece pigra nella mediocrità incipiente senza rischiare  più di tanto ma neanche stupire troppo .
Bologna Voto 6
Ci ha messo un po’ a disfarsi del torpido Delio Rossi di questi ultimi tempi affidandosi alla calma zen di Roberto Donadoni. Quella adatta a conservare la massima serie senza particolari patemi. Ad un certo punto le folate di Giaccherini  e Mounier avevano illuso traguardi più  ambiziosi. Ma recedere dall’abisso era più importante  e alla fine son  tutti contenti.
Carpi Voto 5
Quando la riconoscenza giunge al masochismo, si hanno annate così. Insistere tanto e troppo su Jerry Mbakogu chiaramente inadeguato a siffatti palcoscenici, ha tolto speranze e massima serie ad una squadra che, al contrario d’altre (Palermo e Sampdoria su tutte) l’avrebbe meritata intera. Si prende solo gli applausi invece  e non bastano.
Chievo Verona Voto 7
Meraviglioso. Il riflesso spettacolare di un calcio italiano  modesto. Una congrega di vecchietti intramontabili e orgogliosi. Si sbarazza senza isterismi in inverno di Paloschi e scommette sulla primavera di  Inglese. Non basta ripropone  l’ autunnale Pellissier fidando delle intuizioni di Birsa e poi l’incerottato ma splendente Pepe.  Nomi sottovalutati e ingrigiti del nostro calcio che Rolando Maran fa rendere al meglio.  Andare altrove è legittimo ora  ma il Chievo non merita tentennamenti. Rolando: attento a come ti muovi. Il tuo paradiso in fondo, già l’hai.
Empoli Voto 6,5
Lo ammetto: avevo dei dubbi. Non tanto sulla squadra che c’era tutta. Ma l’allenatore scelto  a sostituire Sarri proprio non mi convinceva.  Depresso atomo di un calcio schizoide Marco Giampaolo non inventa nulla e si tiene la A. Adesso per lui si parla di Milan. Forse troppo per uno come lui  così di sinistra e tanto  introverso.  Ma far carriera forse, significa anche, tradire se stessi indossando sorrisi e uniformi non confacenti.

Fiorentina Voto 6,5
Paulo Sousa piace. Cortese, educato, sa le lingue e fa giocar bene la sua squadra. Cosa desiderare di più ?Ad un certo punto s’è sognato lo scudetto. Poi il buio e un mercato di gennaio incomprensibile e ingolfante automatismi fino a quel momento perfetti.  Balza agli occhi un calcio speciale e lungimirante però e tanto basta a meritarsi la conferma.
Frosinone Voto 5
Avevano cominciato da 3 chiudono a 5. Comprenderete quindi la bontà del progresso. In mezzo un campionato ruspante e dignitoso in cui il Frosinone non ha mai dato l’impressione di credere nella salvezza ma ha meritato ogni singolo punto pur penalizzata da arbitraggi quantomeno discutibili. Stellone
è bravo a non perdere mai la testa puntando su un 4 -4- 2 scolastico e netto. Nessun degli elementi in rosa rivedremo tanto presto in serie A. Tuttavia su Dionisi io un pensierino lo farei. Per intenderci: l’avesse avuto il Carpi a quest’ora son convinto sarebbe ancora in serie A


Genoa Voto 6
Parafrasando il titolo di una canzone di Johnny Dorelli del 1968, il Genoa è una farfalla impazzita. Allestisce sempre sul mercato estivo  squadre al limite del credibile. Si ritrova  in primavera capitali sbalorditivi. Pavoletti e tanto altro. Gasperini in fondo. E' lui il factotum di tanto visibilio. Assurdo metterlo alla porta.  Juric in fondo, è poco più che un esordiente.
Hellas Verona Voto 3
Assurdo. Passare dalla gloria alla polvere in così poco tempo.  Con una squadra di quel tipo. Con nomi e cognomi tanto altisonanti. Al contrario di Carpi e Frosinone l’Hellas risalirà presto.  Ma lo sconcerto rimane e da fastidio.
Inter Voto 5
Il 6 l’avevo conservato per il terzo posto. Non è arrivato e l’Inter resta qualcosa d’incompiuto.  Mancini ha avuto tutto l’ottenibile  ma s’è lasciato divorar presto dalla sua megalomania. Poteva tracciare un solco importante nella mutazione della figura dell’allenatore in manager. Ha vagito penuria tutto il tempo dimostrando semmai a chi l’ha italianizzato che Eder non è un campione  e l’Inter di lui poteva benissimo fare a meno.
Ora si deve ripartire ma se la proprietà è instabile qualsiasi passo, è difficile.
Juventus Voto 9
Mettiamola così: il campionato italiano è scarso. La Juventus ha voluto allora vivacizzarlo favorendo un interessante altalena. Poi s’è stufata e ha cominciato a giocare disintegrando tutti. Record e avversari mettendo in mostra  un Allegri versione Hulk e un Dybala ad altezza Tevez. Tanta roba, quinto scudetto consecutivo e una finale di Coppa Italia contro quel che resta del Milan. Così tanto per mettere qualcosa in bacheca. Unico rammarico la Champions. Ma c’è tempo per rimediare.
Lazio Voto 4
Non è riuscita in niente la squadra di Lotito.  Chiamatelo contrappasso dopo le odiose considerazioni telefoniche contro Carpi e Frosinone . Ad aver fatto ridere è la sua squadra mai competitiva per i quartieri alti ha nicchiato in un imbelle limbo di modestia e rancore. Ora il pentito Claudio cerca di convertire il cileno Sampaoli alla sua latina moralità ma Formello non è Damasco e Simone Inzaghi a mio avviso, merita una possibilità.
Milan Voto 4

Lo ammetto: i modi spicci e definitivi di Sinisa Mihajlovic mi avevano  ingannato.  Pensavo il serbo riuscisse a riportare il Milan nelle posizioni che contano . Ha finito per esaurirsi lui invece inseguendo le chimere berlusconiane di bel giuoco e dominio dell’avversario. Il 4 è tutto per Silvio invero. La squadra è sempre stata mediocre e apparte Bonaventura e Niang nessuno s’è elevato più di tanto. Perché loro e non Romagnoli, Bertolacci, Bacca? Perché una squadra per svoltare ha bisogno di ritmo e appartenenza. Quello che i tre colpi di mercato rossonero non han mai impresso alle loro prestazioni contribuendo altresì ad un’altra stagione anonima. Adesso arriveranno i cinesi. Ma non è con gli yen (Sassuolo insegna Inter dimostra) che si vincono i campionati.

Napoli Voto 8
Trentasei reti non nascono dal caso. E se Gonzalo Higuaìn ha potuto consacrarsi e demolire il record di Nordahl lo deve tanto e tutto al suo allenatore. Maurizio Sarri : la replica autentica e genuina ad un calcio fatuo e superficiale. Uno di cui mi fregio d’aver assistito persino alle sue  conferenze stampa foriere di realismo e impegno, sudore e  fatica. Figlia di schemi mandati a memoria e un 4- 3- 3 fantastico che ha esaltato tutti. Da Callejon a  Insigne ,Jorginho, Allan, e  Albiol ,Koulibaly centrando la qualificazione alla Champions al primo colpo. Niente male dopo le illusioni iberiche di Rafa Benitez.
Ora si parla di lui come novello Sacchi. Niente di più errato. Sacchi era un maniaco freddo e affilato. Sarri  un serial killer colto e disponibile. In un calcio di veline e selfie quel che serviva a ricordarci che il calcio è prima di tutto un gioco.

Palermo Voto 4
Inconcepibile incassare 40 milioni dalla cessione di Paulo Dybala e non investirli affatto. Legittimo poi, soffrire fino all’ultimo resistendo a epurazioni, ammutinamenti, combine, paracadute federali.  Paradossale salvarsi con gli acuti di quelli che la follia presidenziale aveva messo alla porta.  Palermo merita rispetto e se è ancora in serie A, lo deve all’altrui debolezza. Non ad  altro.

Roma Voto 6,5
Dopo i botti estivi ci si aspettava ben altro. La squadra invece s’è presto involuta avvitandosi in situazioni ben al di sotto del suo reale prestigio. Esemplare in proposito, quanto accaduto a Edin Dzeko prima osannato e poi ripudiato in men di un secondo. In mezzo un cambio di allenatore (da Garcia a Spalletti), un Totti prima accantonato e poi di nuovo decisivo e la sensazione che questa squadra non crescerà mai davvero. Qualificazione ai preliminari di Champions? Minimo sindacale.


Sampdoria Voto 4
Finito il cabaret, rimane solo un demenziale B- movie. Questa purtroppo la Sampdoria di Massimo Ferrero.  La squadra di suo, non è male ma gli elementi non collimano e l’impasto è avulso da una direzione precisa raffazzonandosi inconsistente. Il riferimento non è a Cassano ma perché esonerare Zenga? Perché? Montella è parso più un grato turista e la Sampdoria un viandante anonimo  di una stagione da dimenticare.
Sassuolo Voto 8
Straordinario.   Il presidente Squinzi dichiara spesso tra il serio e faceto che un giorno gli piacerebbe vincere il campionato.  Sapete cosa vi dico ? Comincio a credergli.  Intanto quest’anno sarà meritata Coppa Uefa conquistata privilegiando il fatto in casa restaurando Acerbi e scovando Pellegrini, Politano, Falcinelli. Scommettiamo molti di questi saran ai prossimi Mondiali?
Torino Voto 5
Peccato. Doveva far di più. Non ha brillato invece accontentandosi di una stiracchiata permanenza. Ventura merita la Nazionale e Belotti gli Europei ma un altro anno così sarebbe triste da passare.
Udinese Voto 4
Il nuovo stadio meritava un atteggiamento e una squadra migliore. Il gol di Thereau alla prima giornata contro la pluriscudettata Juventus ha illuso tutti impedendo alla squadra di crescere. Se a questo s’aggiunge mettere in discussione i leader dello spogliatoio (Domizzi, Pinzi, Di Natale), la frittata è bella che servita.
Peccato. Antonio Di Natale meritava ben altro congedo.
La scia di un sogno tutto da inventare.

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