Ritorno qui dopo molti giorni
e ripasso.
Cosa? Un po’ di storia
contemporanea.
Un po’ per me e molto anche
per voi. Cosi mi tengo in allenamento e vi rinfresco la memoria.
Tanto oggi si può. Oggi è
festa. La Festa della Repubblica
Italiana.
Ottenuta di misura, non ha
mai allargato molto l’ampiezza delle proprie vedute, per definirsi davvero
tale.
Cosa è successo quindi negli
ultimi 66 anni ?
Vediamo un po’.
Con la caduta del fascismo e
la nascita della repubblica, nella migliore tradizione italiana, tutto cambiò
affinché tutto rimanesse come prima. Nei posti chiave del comando
(magistratura, forze armate, soprattutto servizi segreti) rimasero i fascisti
di prima, che si limitarono a mettere via la casacca nera e a dichiararsi
"democratici".
Con la democrazia, purtroppo
per loro, è giunta però anche l'istruzione, ed ecco che nel corso dei decenni
anche persone giunte dal basso si sono fatte strada verso l'alto.
Ma non tutti in Italia hanno ali abbastanza forti per
volare nell’empireo dell’esistenza.
Meglio quindi trovare
qualcuno abbastanza basso in cui riconoscersi e intravedere le proprie mancanze
per non perdere il contatto con se stessi e restare con i piedi per terra.
Ma da soli si muore. E’ bene
quindi farsi accompagnare da uno stuolo di sculettanti e servizievoli donnine. Così
per distrarsi un po’ e passar allegri le serate.
Ma non tutti vanno di lifting
e formalina. Molti i neuroni c’è l’hanno ancora e possono crear problemi.
Meglio allora cercare di
mettersi al riparo per il futuro.
Come?
Annientando la scuola, così che non ci siano generazioni di uomini e donne dotate di spirito critico, capaci di
riconoscere i delinquenti al potere.
Il compito di fare piazza
pulita dell'istruzione, poi nel corso degli anni è stato facilissimo.
Basta complicare le regole d’entrata
ogni cinque minuti è il gioco è fatto. Metteteci poi delle tasse astronomiche di gran lunga superiori al reddito procapite d’ognuno,è
la frittatona è fatta.
Ma il rutto in Italia non è
libero e i ratti entrano da tutte le parti e i retti e chi ne avrebbe il diritto,
scappa all’estero perché la democrazia è una parola lunga e il popolo un
ritornello confuso in una manifestazione di protesta d’inizio estate.
E, a noi tutti non resta che
attaccarci al tram sperando di non cadere dal predellino.
Certe voragini nel terreno non
le copre nemmeno il catrame.
Figuriamoci un cappotto.
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