lunedì 4 giugno 2018

A un meriggio risorto



Son guanciali morbidi
questi fiati per dirci:
il corpo è una tazza di latte,
dunque ora possiamo berci.
E son le parole fessure
in un abito di vento;
L’accapo scompiglia uno spunto
ancora bimbo è l’accanto.
La pagina bianca porta
il Tuo nome, il Tuo alfabeto
e foglie acerbe accatastate
a un meriggio risorto.
Per occhi madidi e fieri
struggerò a ogni apice.

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