Stanotte ho infilato il cuore in un incubo e' li' son rimasto.
Non ci si sveglia mai davvero dai brutti sogni. Rimane sempre qualcosa di sospeso. A bagnomaria . Non capisco perche' sembrasse tutto cosi' nitido. Ad un certo punto qualcuno mi offriva addirittura una spalla su cui piangere. Non ci potevo credere. Son otto mesi che la cornetta del telefono e' muta. Gli squilli non belano speranze. Tutto e' assorto in una nuvola sottovuoto priva di comete. Poi a colpi di smaltati raggi da ferite finestre mi son svegliato davvero. Curioso, mi son guardato attorno. Nessuna oasi per il mio pianto.
Ha ragione Eliot: "Aprile e' il piu' crudele dei mesi". Ed io , prigioniero di un pesce d'aprile, son proprio un baccala'.
Nessun commento:
Posta un commento