Volubile infinito di raffiche
Di lampi d’ore senza colore
di esausti
moti, di fasto di nuvole:
un istante ed ecco
alterate
sfavillano le forme, vacillano millenni.
E l’arco della porta china e
il gradino frusto
Di smisurati inverni,
mito sono
mito sono
nel repentino splendere del sole d’aprile.
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