E’ la barca torno' sola
cantava Gino Latilla al Festival di Sanremo nel 1954 e adesso al timone dell’Italia c’e’ un uomo solo al
comando.
Non si tratta di un emulo di Fausto Coppi al Giro D' Italia.
Non si tratta di un emulo di Fausto Coppi al Giro D' Italia.
E’ Matteo Renzi che vince le elezioni europee e
bene dirlo, solo per evidente assenza di seri competitor.
Non lo e’ stato l’autunnale
Berlusconi, non poteva esserlo il suo spettrale delfino Alfano spiaggiato mesto
sulla riva dei sogni infranti insieme al disfatto Monti .
Non c’erano cortesi caprette
lassu’.
Ma venti
troppo aggressivi per esser respirati a pieni polmoni dal popolo italiano che
ancora una volta ieri ha confermato d’esser quello che e’ : un popolo essenzialmente conservatore con vaghe
aspirazioni riformiste spaventato da precipitose rivoluzioni.
Non sostenute a dovere
neanche dal termos a cinque stelle di Beppe Grillo il quale ha avuto il merito nel corso della sua chiassosa ascesa
di evidenziare i contorni della ferita
italiana senza pero'trovare adeguate contromisure.
Un po' come avere tutto per far bene il compito in classe e dimenticare a casa la penna.
Un po' come avere tutto per far bene il compito in classe e dimenticare a casa la penna.
Non si puo’ curare un sordo
incendiandogli le orecchie. Cosi’ non si sente piu nulla e ci si perde per
strada.
Non solo per qualche allegra
dichiarazione sfuggita ai tuoi stessi seguaci piu’ per frustrazione interna che per una
reale intenzione programmatica.
L’Italia ha capito il rischio
ed e’ corsa ai ripari confermando lo status quo.
Se Renzi capira’ d’esser
stato votato solo perche’ non aveva nessuno contro e l’ Italia e’ stanca di
cambi in corsa e ammodernamenti fittizi siamo
a cavallo e per una volta avremo fatto meglio di inglesi e francesi.
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