domenica 11 dicembre 2016

Bim Bum Bam: un manifesto politico più che un programma d'intrattenimento

Spesso la Tv dei ragazzi è stata catalogata, sul fronte della potenza creativa, come un fratello minore della Tv.
«Buona eh, anzi brava a congegnare prodotti d’intrattenimento catodico», era ed è il ritornello in circolo, «ma non sempre in grado d’'interpretare i sismi dell'Italia tardo novecentesca».
Parole con un fondamento reale, nel senso che alla distanza ha vinto l’asprezza quotidiana scaltra a fornire depressione e crudezza.
E questo è banale, comune, frequente.
Però poi c'è l’altra faccia della medaglia da considerare, cioè  la capacità di alcuni programmi nel prevedere - e incarnare, pure, con esattezza feroce - la decadenza della dignità italiana.
Un'operazione tanto  eclatante nella sua video-essenza, quanto verificabile oggi a partire dalle dieci e trenta grazie a Mediaset Extra, che a trentacinque anni dalla nascita di "Bim Bum Bam " ne ripropone le imprese.
Non materiale sbiadito dall'archivio, ma la conferma della sintonia tra quel programma e l'epica berlusconide.
Altro che la malinconia attuale in vendita a cinesi dilazionati;
altro che la costante accusa rivolta a  Mediaset di alimentare una tv del nulla, tra canzoncine madri di gran diritti d'autore e impianti scenici che inumidiscono  gli occhi.
No.
" Bim Bum Bam”  era molto di più, a partire dal titolo che in automatico si discostava da un universo intero (quello del servizio pubblico, appunto) per rimarcare il liberismo di una terra sgombra da morali e vincoli disposta a scommettere sui più piccoli.
Un ipermarket del disimpegno destinato  ad accompagnare miriadi di bambini canticchianti dalle quattro del pomeriggio hit su hit come analgesico collettivo contro le inquietudini, le paure e la tentazione di ribellarsi al demone della superficialità.
Un manifesto politico, più che uno spazio d'intrattenimento.
Un avamposto dove l'ipocrisia trovava ampia accoglienza alternando il virus di consumismi infanti e di piagnistei adulti a surreali slogan contro la dittatura dell'effimero (vedi Bonolis ripudiante pietoso.la nauseabonda Caciotta Fetecchia)
Lo stesso mix di vero (poco, pochissimo) e falso (tanto, tantissimo) adottato dopo Tangentopoli dai leader post ideologici.
Lo stesso spirito creativo e (auto) distruttivo che ha reso Bim Bum Bam unico:
passando dal trasformismo cigliato di Cristina D’Avena – vero nume tutelare della trasmissione  - ai dischi venduti dai Bee – Hive fino alla manipolazione della già blanda volontà popolare .
Arresa quest’ultima a Uan pupazzo animato di peluche rosa con il ciuffetto fucsia dalle sembianze di un cane pestifero e irridente a iosa ma serbante fiero e intero dell’essenza stessa dell’infanzia quella dolcezza fragile che induce a una carezza, a un tono di voce morbido e comprensivo delle ingenuità implicite in quella condizione anagrafica.
E poco importa e nulla vale lagnarsi severi se s’ingozzava di cremini.
Dietro quell’involucro zuccherino c’era la rivendicazione di un donarsi autentico invalidato dalle altezze adulte.
Una domanda aperta che chiede ancora riscontro nonostante i tentativi di Maria De Filippi di  anestetizzarla  in sabati fragili e lagnosi.

 Bim Bum Bam è arrivato prima. Tutti i pomeriggi per vent’anni a proporre lo scontro tra adolescenti e adulti. Uan e poi Ambrogio son stati questo.  Bambini prima, adolescenti poi, con il privilegio di poter sfidare - nonostante il loro fisico villoso - le autorità ostili dell'era contemporanea.
Quanto basta perché i piccoli spettatori, a casa, potessero immedesimarsi nelle loro gesta e assorbire il primo insegnamento della loro vita:
quello che tutto, un giorno, sarebbe potuto diventare possibile, e rinunciare a sognare le più mirabolanti imprese un delitto.

Sempre.

2 commenti:

  1. Io dico solo che, rivedendolo adesso in tv, sembra ieri.
    Programma invecchiato benissimo ma soprattutto davvero "avanti", oggi cose del genere non le farebbero mai dire in un programma della tv dei ragazzi.
    Sarà anche disimpegno al 100% (erano gli anni '80, ci sta) ma si ricorda meglio del Tg Ragazzi :p

    Moz-

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  2. Perfettamente d'accordo con te Miki!
    L'ho anche scritto: Bim Bum Bam ha anticipato i programmi della De Filippi prima della De Filippi con una differenza però: Uan, Manuela e Paolo sapevano di cosa parlavano e a chi parlavano.
    I programmi che son venuti dopo no.
    Apparte tutto caro Moz quanta nostalgia!!!
    Adesso mi slurpo un vagone di cremini.
    Un forte abbraccio

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