Gli ultimi 90 minuti di Serie A hanno decretato l'importanza d'avere un centravanti.
L'Inter ne ha uno formidabile capace di finalizzare al meglio tutto quello che gli capita tra i piedi e così si porta a meno uno dai bianconeri juventini che avrebbero potuto anche pareggiare per la verità.
Ma Marchisio non è Milito e Vidal stavolta non basta a lucidare i meccanismi di una squadra che sembra mostrare i limiti di un organico privo di un vero bomber.
Quello che ha ritrovato il Napoli che con un Cavani in vena di
beneficienza regala un gol che non ha impedito comunque al Torino di
pareggiare in zona Cesarini con un centravanti nostrano dal nome
mitologico riciclato sulla fascia per ragioni tattiche fino a quel Toni
ritornato dall'Arabia con le motivazioni giuste per recitare il ruolo
di protagonista nella splendida dramamturgia orchestrata da Jovetic e
compagni quello che ha perso la Lazio per una giornata sufficiente a
far abbattere sulla banda Petkovic il ritmo urticante e ipnotico del
tango argentino del Catania.
Perchè oltre al centravanti c'è di più, ma non c'è niente di meglio. Bendtner e volenteroso, El Hamdaoui esotico e nulla più.
Di Natale autoctono ed eterno.
Marotta e Pradè prendano appunti.
Noi tutti un Bomber. (non il giubbotto eh?).
Perchè oltre al centravanti c'è di più, ma non c'è niente di meglio. Bendtner e volenteroso, El Hamdaoui esotico e nulla più.
Di Natale autoctono ed eterno.
Marotta e Pradè prendano appunti.
Noi tutti un Bomber. (non il giubbotto eh?).
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