Non saprò mai cosa vuol dire esser fighi. Fisicamente intendo. Per mia fortuna le ragazze non si conquistano solo col fisico e sono state molte quelle che hanno attraversato la mia vita. Ma so cosa vuol dire esser felici. Oggi lo sono stato. Non siamo soli a questo mondo e il Grande Capo mi ha dato la possibilità di passare l'esperienza accademica con una persona che non ha nulla d'accademico. Un pò come me. Indisciplinato ma affidabile. Quasi paterno in alcune proiezioni. Dolcemente misantropo, il mio compagno d'avventura e di blog si trincera dietro degli occhialoni scuri aggirandosi nella vita e nelle aule come se non gliene importasse di niente e di nessuno. Ma in realta... Osserva tutto e capisce cose che molte di quelle persone che s'affrettano a definirlo cinico e senza cuore rimarrebbero di stucco.
Ma non servirebbe a nulla. Le persone hanno bisogno d'attaccare etichette. E non coglierannno mai le opportunità dell'esistenza. Il mio compagno lo è stato, lo è lo sarà sempre. Alberigo Timioni.
Strettamente ed esclusivamente consigliato alle persone che non hanno paura di spezzarsi la schiena.
Oggi in radio, mentre stava seduto giocherellando con la sedia con un sorriso a 128 denti avrei voluto che qualcuno lo guardasse. Avrebbe capito il significato di un verbo che uso spesso riferen
domi alle cose/e o seminari di poesie cui partecipo: "giocare".
domi alle cose/e o seminari di poesie cui partecipo: "giocare".
Cosa significa?
Danzare con l'anima. Sentirsi a proprio agio. Amare a tal punto l'oggetto della propria passione da non aver paura a chiamarlo col proprio nome.
Un nome bellissimo. Ma di cui tutti si dimenticano in fretta a Lettere e dintorni.
Non sarò io a ricordarglielo. Il mio compagno di giochi gioirà in questo momento...
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