Befana amara per la Juventus piena zeppa di
carbone e qualche cerotto di troppo sul groppone. Pessimo quello
importato da Bergamo (Peluso), colpito e affondato dal ciclone Icardi
bravissimo a farsi largo nel lazzaretto della difesa juventina che senza
il suo custode (Chiellini) è una porta cigolante e malandata da cui
vengono troppi spifferi. Buoni per microbi e malattie non certo per
punti e vittorie.
Quella che poteva
anche arridere alla compagine bianconera se Vucinic non sbatteva sulla
traversa e Matri sveniva in area. Quell'area dove s'è azzoppato
Marchisio che intanto da bravo partigiano ligio alla propria causa,
aveva pescato un rigore prontamente trasformato da Giovinco contribuendo
ad allungare la lista dei piccoli già grandi (Di Natale, Sau,Bojan )
andati a bersaglio questa domenica.
Ma un finesettimana non fa un
mese e tantomeno un'anno. Solo un tempo. Un tempo pieno di emigrati
desiderosi di prendersi il proprio spazio. E' chissenefrega del blasone,
gli scudetti e i top player. Natale e passato, gli alberi son già in
soffitta, e i Re Magi non hanno più nulla da seguire e incensare e
magari stanno facendo l'autostop su qualche autostrada sparsa nel mondo
aspettando la prossima cometa.
Proprio come noi tifosi ogni maledetta domenica Pollicini nomadi e affamati di un pane davvero troppo buono per accontentarsi solo delle molliche .
Nessun commento:
Posta un commento