L’esitante satellite
mattutino salito
a rintracciare gagliarde
supposizioni
nelle fulgide astrazioni
dell’alba,
non è altro che antica
reminiscenza approdata
come rigogliosa sirena
su lucerne sfavillanti e
bellissime.
In quell’istante non c’eran battigie
abbastanza ampie a
contenere
la bellezza di quella salmastra epifania.
Preferisco comunque i
friabili cantucci di un lido notturno.
Da lì s’ode Eolo parlare a
Poseidone
Senza pericolo di un borioso
crimine
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