Nei canti dei giorni ho scovato
Te squarciando orli di
malinconia
Mutilando dilatate ragnatele
Con le mani facendo un po’ di
luce
Con questa mia troppo
instabile candela di inchiostro e parole.
Al nicchio vuoto del passato
Ho domandato sovente responsi
Intendendo con l’ebbrezza folle
Delle aruspici, degli
olocausti sacrificati invano
Una sola chiara sentenza:
E ‘ nella tua essenza che
prospero,
e’ nel tuo gioioso richiamo
che ogni mio mattino è tale.
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