venerdì 15 febbraio 2013

La canzone del maleamato

Una sera di mezza bruma a Londra
Un monellastro che somigliava al
Mio amore mi si fece incontro e fonda
Mi lanciò una guardata tale da
Farmi chinar gli occhi d'onta

Fischiettava una sua canzone
Le mani in tasca e mentre lo seguivo
Di quella strada nel canalone
Mar Rosso aperto sembravamo
Lui gli Ebrei io Faraone

Cada quell'onda di mattoni giù
Se tu non fosti bene amata
Io son davvero il Re d'Egitto e in più
La sua sorella sposa la sua armata
Se l'unico amore non sei tu

Alla svolta d'una via bruciante
Di tutti i lumi delle facciate

Piaghe di nebbia sanguinante
Vivo lamento delle facciate
Un'ubriaca a lui somigliante

Carico l'occhio d'inumanità
Sul collo nudo la cicatrice
Da una taverna sbucò là
Nell'ora in me rivelatrice
Dell'amorosa falsità

Tornato in patria finalmente
Il saggio Ulisse fu riconosciuto
Dal vecchio cane Teneramente
La moglie presso un gran tessuto
Stava ad attenderlo fidente

Stanco di vincere si rallegrava

Guillaume Apollinaire

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