Quella
mattina, Antonio stava uscendo da casa quando la madre gli disse “Ah, dimenticavo: ieri è arrivato questo
pacchetto per te”.
“Un pacchetto?" "Per me?”
Lo prese e lesse l’indirizzo: era proprio lui. Il pacco era piccolo ma invitante. Lo rigirò un pezzo tra le mani, poi ebbe come un’illuminazione: doveva essere Holden! Anzi no, non proprio Holden, Salinger ma insomma erano la stessa persona…
“Un pacchetto?" "Per me?”
Lo prese e lesse l’indirizzo: era proprio lui. Il pacco era piccolo ma invitante. Lo rigirò un pezzo tra le mani, poi ebbe come un’illuminazione: doveva essere Holden! Anzi no, non proprio Holden, Salinger ma insomma erano la stessa persona…
Aprì il
pacchetto. Una carezza di rossetto sigillava una busta. Incuriosito,
la aprì. Petali di tulipano giallo istoriavano un “Grazie”. Antonio rimise a posto l’involto e uscì da casa con un sorriso
panoramico.
Anche se per
interposta persona, aveva fatto centro. Quello che da qualche tempo Antonio non
aveva più e cercava ostinato seguendo altrui passi.
Meglio
ancora se certificati dalla Santa Romana Chiesa.
Qualche mese
prima era stato in Umbria sui sentieri di San Francesco d’Assisi, dove aveva incontrato
Piera. Piera aveva trentacinque anni ma chiunque
l’avesse vista gliene avrebbe appioppato almeno il doppio. Scriveva cronache
teatrali sul giornale locale ed era li squittiva, per ritrovare l’umorismo
nella sua scrittura. Non ebbe subito chiaro il perché, ma Antonio capiva la
frustrazione di Piera. Nella scrittura, come nella vita, è solo questione di
distanza. Se ci si accanisce troppo, il foglio avvampa, impaurisce, confonde, blatera
sciocchezze, comincia a tremare. Ma se si è distanti, soffre, si intristisce, non dorme, e schiuma
poesie. Per questo Antonio si trovava lì. Per provare a vedere se un’altra via era possibile
da quel quotidiano soave lacerarsi.
Animati da comuni obiettivi, fu naturale per i due, fare amicizia. Antonio poi aveva un’aura così conventuale e rassicurante, che per Piera fu normale confidarsi con lui. Poco dopo contravvenendo ad ogni ritrosia, lo cercò pure su Facebook per chiedergli se c’era qualcosa che potesse instillarle di nuovo la gioia di scrivere. Alla domanda, Antonio non ebbe dubbi: Il giovane Holden. Quando la vita sdraia, non c’èra di meglio. Dopo poco Antonio, che era proprio ferrato su Holden Caulfield e dintorni, al punto di sognare che il primo figlio disponibile lo avrebbe chiamato così, non perse tempo a regalarglielo. A dire il vero gliel’avrebbe spedito subito, solo che, grazie alle simpatiche poste italiane e alle feste di Natale, il pacco arrivò circa ottanta giorni dopo.
Animati da comuni obiettivi, fu naturale per i due, fare amicizia. Antonio poi aveva un’aura così conventuale e rassicurante, che per Piera fu normale confidarsi con lui. Poco dopo contravvenendo ad ogni ritrosia, lo cercò pure su Facebook per chiedergli se c’era qualcosa che potesse instillarle di nuovo la gioia di scrivere. Alla domanda, Antonio non ebbe dubbi: Il giovane Holden. Quando la vita sdraia, non c’èra di meglio. Dopo poco Antonio, che era proprio ferrato su Holden Caulfield e dintorni, al punto di sognare che il primo figlio disponibile lo avrebbe chiamato così, non perse tempo a regalarglielo. A dire il vero gliel’avrebbe spedito subito, solo che, grazie alle simpatiche poste italiane e alle feste di Natale, il pacco arrivò circa ottanta giorni dopo.
Fu semplice
per Piera quando finalmente giunse quel piccolo plico verde pensare alle
avventure di Phileas Fogg e il cameriere Passepartout in giro per il mondo
raccontate dal suo mito di sempre Jules Verne.
Al contempo,
decise che quell’uomo dall’inchiostro ancora inedito meritasse fiducia. Come quel
libro in fondo.
Lo lesse
tutto in una notte, e scoprì immediatamente quanto quelle pagine fossero davvero
importanti. Parlavano il linguaggio semplice dei ragazzi, parlavano di spazi infiniti,
parlavano di libertà.
Lo lesse di nuovo, mettendosi a letto. Scoprì altre cose. Il libro in realtà parlava di un seme, il seme della libertà, che cresce nonostante alcuni uomini lo vogliano soffocare. Ma è più forte, segue la sua natura, cresce piano ma inarrestabile.
Lo lesse di nuovo, mettendosi a letto. Scoprì altre cose. Il libro in realtà parlava di un seme, il seme della libertà, che cresce nonostante alcuni uomini lo vogliano soffocare. Ma è più forte, segue la sua natura, cresce piano ma inarrestabile.
La mattina
dopo Piera chiamò Antonio con un entusiasmo inaudito chiedendogli di
raccontargli la storia di J. D. Salinger l’imperscrutabile autore del libro. Antonio, energico le disse qualche frase
semplice ma ad effetto con la pr
omessa di raccontargli quella sera a cena, tutta la storia.
Tutto volgeva
al meglio, quando Piera di botto se ne uscì con un’ultima, sensazionale domanda:
“Dove
vanno le anatre di Central Park quando il lago ghiaccia?”
Antonio sorrise e lieto riattaccò. Calmo. Come non si sentiva da molto, molto tempo.
Un raggio di
primaverile chiarore entrò fulmineo dalla finestra formando un angolo perfetto
tra la copertina del libro e la sua anima spazzando d’incanto le nuvole in
cielo andando a illuminare un angolo nascosto dell’appartamento.
Con lo strepito di un sole infante riempiva di sé quel grigio mozzicone di terra più di un esercito schierato in battaglia o una folla tumultuante in cerca di pane e rivincita.
Meravigliosa la forza della vita che godeva in silenzio.
In quel
momento Antonio capì che il seme della libertà stava fiorendo, anche in casa sua.
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