domenica 8 ottobre 2017

Viva l'oste Aldo

E’ morto Aldo Biscardi.
Scorrono memorie. Piovono immagini.
L’Italia pena un’incerta ventura mondiale. Come a evidenziare atavica  fifa  a certe latitudini.
Scruto Aldo alla ricerca del suo segreto, quello che gli ha assicurato successo tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
No:
la voce no, non è di quelle che favoriscono un personaggio televisivo.
Affanna, con increscioso frutto, come un tempo solo il Baffo Da Crema riuscì a fare sugli schermi.
E l'autorevolezza?
Indubbiamente c'èra, e ci mancherebbe, ma non a gradi sommi per investirlo nostro Re del Calcio.
Perdibili poi le incursioni in altri programmi,  marionetta di costume   assisa sugli spalti senza troppa gloria.
Dunque qual è  stata la bomba atomica innescata per oltre un trentennio col suo Processo dal fulvo Aldo?
Forse il piglio tra i commentatori, simile a quello gioviale e dispersivo di certi antichi osti?
Potrebbe anche essere.
Perché agli italiani - i  maschi italiani, intendo, che seguono il cosiddetto football - piace un imbonitore che evidenzi questo e quello con fida indulgenza.
E però non è sufficiente, dai.
La verità è che sostanzialmente, l'arma letale di Aldo Biscardi è stata palesarsi da signore.
Perfetto, in televisione, per l'immaginario globale.
Mai volgare nelle posture, e al tempo stesso carico di voluttà aitante.
Sorrisi lievi, capelli che educatamente rosseggiavano il viso, eleganza nei gesti di estrazione italica.
Il tutto accompagnato da un abbigliamento degno, magari qualche volta troppo da sala da tè, ma comunque in linea con il buon gusto borghese.
Cos'altro poteva servire, nell'Italia inquieta  degli anni Ottanta , per conquistare spazio e successo?
Nulla.
Infagottato in antenne sempre più marginali quelle di  7 Gold da ultimo – s’è proiettato comunque nell'olimpo delle tele icone spendibili,annacquando anche quella lingua da macchietta popolare.
Anche il trash  virtuale di introdurre gli opinionisti sul campo di calcio, e rinverdire  in questo modo una vecchia idea pedagogica del tubo catodico che in tempi di VAR  e larghe intese appare sempre più necessaria .
Comunque sia, il risultato raggiunto è stato è sarà storico.
Tra un ritrovato Cucchi e un esaltato Pardo, continuerà a brillare la stella Biscardi:
dimostrazione scientifica che la tv è colore, effigie, scoperta  tacita di crepe umane.
Viva l’oste Aldo, dunque, e non ci accavalliamo che a casa non si capisce niente.


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