Non posso parlare di politica perché non sono un esperto e perché non mi interessa il settore.
Non vorrei annoiarvi con frasi fatte e stereotipate; sarebbe come ascoltare Gabriella e le sue amiche parlare di letteratura o di musica: una tortura fisica e morale.
Ma il 25 Aprile va ricordato e commemorato perché troppe persone, troppi politici cercano o fanno in modo di dimenticare questa data che fa parte del nostro DNA, del nostro essere italiani.
Una festa da condividere con i nostri anziani che hanno combattuto il nazi-fascismo e da far conoscere ai nostri ragazzi così innamorati del Duce e dei suoi motti.
È vero, come scrive Giampaolo Pansa ne “ Il sangue dei vinti” e ne “ La grande bugia”, la Resistenza ha fatto molte vittime ma è anche vero che migliaia di ragazzi combatterono sulle montagne in condizioni estreme per liberare il paese da una dittatura stupida che
aveva portato il paese al fallimento e alla guerra.
Festeggiamo allora il 25 Aprile e imbracciamo il Tricolore ma non per pulirci il culo alla maniera leghista.
Quello lo stiamo già facendo con la Costituzione.
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