Non mi piacciono le persone che parlano troppo o peggio ancora quelle che ti aggrediscono in maniera del tutto spropositata mentre stai camminando con un amico o da solo.
Ma non sopporto neanche quelle che non parlano mai e che fanno del mutismo un' arte.
Mi piace la poesia perché con poche parole esprime ciò che la critica letteraria – masturbazioni mentali per masochisti letterati – non sa fare.
E mi piaceva ancora di più quando andavo a rifugiarmi nella mia libreria preferita ad immaginare l'odore dei limoni di Montale mentre la cara Giulia mi rimproverava di non studiare le ossido-riduzioni.
E se non mi piaceva la chimica ero un asso nella fisiologia dello stomaco.
Trangugiare birre e mangiare ottime carbonare con accanto un interista rockettaro e un capellone satanasso mentre immaginavamo le torture e i gironi dell'inferno dantesco era il massimo della vita.
Se un giorno sarete indecisi su chi assegnare il prossimo Nobel della pace non abbiate timore: scegliete un poeta,perché solo la poesia può unire persone all'apparenza diverse.
Ma non i biologi come Giulia: ogni speranza anche l'ultima è destinata a fallire.
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