domenica 6 giugno 2010

Facebook e una generazione senza parole e tanti (troppi) puntini sospensivi


Le persone non sanno più cosa inventarsi per annoiarsi con stile.
E' questo il motivo dell'aumento del consumo degli alcolici tra i giovani e del successo di Facebook.
Non avendo più certezze sul quale contare e costruire il proprio futuro, oggi per contare qualcosa nella vita e certamente più facile apparire su un portale telematico e passare il tempo a contarsi gli amici.
Credo che per loro tale pratica abbia un qualcosa di terapeutico e soporifero allo stesso tempo. Come la camomilla della mamma e la tisana della nonna.
Perchè tutto questo?
Abbiamo perso le parole. Ed evidentemente non è bastato Ligabue a rammentarcelo. Anche perchè avremmo troppo da rammendare. Tanti, troppi buchi da rattoppare. Talmente tanti da mandare in sollucchero Topo Gigio (il quale li scambierebbe per buchi di groviera), e in estasi Nonna Abelarda.
Il problema è dentro di noi. Abbiamo troppo di tutto e non sappiamo (non vogliamo), mettere ordine e quando troviamo qualcuno pronto a metterci in discussione davvero, piantiamo tutto e scappiamo a gambe levate. Non è insolito questo e sono certo lo fate anche voi che pure sul "libro delle facce" vi dichiarate aperti e pronti a tutto pur d'essere autentici. Non occorre giungere a tanto. Sento che non ce la fareste a rinunciare alla vostra buona e salutare dose di meschinità e ipocrisia quotidiana. Basterebbe però esser solo coerenti e seguire fino in fondo i vostri pensieri tanto da poter esser se non autentici almeno riconoscibili. Protagonisti di un film (Facebook), che vi vuole solo comparse. Icone sbiadite e stinte capaci solo di raffiche di puntini sospensivi. Perfetti però a declinare la vostra indeterminatezza e inconsistenza. Ma non vi preoccupate: siete in buona compagnia anche in questo caso. Dentro ognuno di voi infatti, c'è un pezzo di Berlusconi, Bossi, Calderoli. Gente che l'Italia se potesse, la farebbe sparire dalla carta geografica e forse un giorno ci riuscirà. Causa incertezza, reticenza, imbarazzo, vaghezza, Noi italiani siamo dei veri Campioni mondiali in questo: dei prim'attori.
Chi ai prossimi mondiali dubito reciterà una parte diversa da quella della comprimaria e' l'Italia di Lippi. Sono rimasto molto sorpreso dall'esclusione ultima di Borriello dalla lista dei convocati definitiva. Io personalmente al centravanti del Milan non avrei mai rinunciato. Come a Balotelli del resto capace di quelle accelerazioni improvvise che mancano ad una squadra, quella azzurra, stanca, sfibrata e senza idee. (adesso che probabilmente mancherà Pirlo alleluia!). Ci vorrebbe l'Ingegner Cane. ma adesso Fabio De Luigi s'è imborghesito e la Gialappas ha perso mordente. Come l'Italia del resto (non solo quella calcistica purtroppo).
Questa squadra mi sembra totalmente a fine ciclo, svuotata dal cambio generazionale ed avara di fantasia e genialità, quest'ultima cosa però anche per scelte di Mister Lippi (vedi caso Cassano).
Dopo la vittoria mondiale del 1982, Bearzot 4 anni dopo in Messico non ebbe il coraggio di rifondare la Nazionale e il gruppo che l'aveva portato sul tetto del mondo, affidandosi a gente stanca, vecchia e a fine carriera. L'impressione è che la stessa pavidità abbia colpito anche Lippi dopo il trionfo di Berlino....
Ci vorrebbe Oronzò Canà e la sua simpatica cialtroneria. Ma quello era un personaggio di fantasia. Questa invece, è la triste realtà...

4 commenti:

  1. Storia diversa per gente normale
    storia comune per gente speciale
    cos'altro vi serve da queste vite
    ora che il cielo al centro le ha colpite
    ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

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  2. "Una storia sbagliata" di Fabrizio de Andrè dedicata a Pasolini....

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  3. Vado subito ad ascoltarla!
    E' un pò che non la sento...
    Ma dimmi secondo te questo pezzo merita la ribalta di facebook?

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