Stamattina il sole è caldo e forte, i venti gradi si sentono tutti nell’aria di marzo; nonostante questo ho bisogno della sciarpa per riscaldarmi,per sentire addosso un po’ di calore.
Il tizio al bar mi guarda e sorride mentre mi prepara il caffè, è sempre così gentile,forse è il suo modo di vendersi o forse no ma comunque funziona perché per dieci secondi dimentico i miei problemi, cerco di non pensare a tutti i miei sbagli.
Sbagliare è il mio sport preferito, mi appartiene, è nel mio dna;forse ho sbagliato a nascere ma ormai – lasciatemelo dire - è troppo tardi.
Non ho sbagliato però ad amare una ragazza dal cuore di pietra ma fragile come il vetro di murano,enigmatica come la sfinge ,bella come la Dama con l’ermellino leonardiana.
Esco dal bar che il sole batte davvero forte e sono costretto a togliermi la sciarpa; una ragazza mi chiede se ho l’accendino e inavvertitamente mi sfiora la mano causandomi un brivido che non provavo da tanto tempo.
Guardo in alto verso il cielo azzurro e sento di nuovo freddo; mi rimetto la sciarpa avviandomi a passi lenti verso la biblioteca.
Avevo una tesi da scrivere.
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