La terra trema ancora,devastando in maniera dolorosa il più organizzato dei paesi ad alto rischio sismico: il Giappone.
Nemmeno la proverbiale calma nipponica ha saputo reggere all’urto di questo sisma devastante – 30.000 volte più potente di quello de L’Aquila – che in pochi minuti ha spazzato via case, squarciato strade e sollevato onde alte fino a dieci metri.
I fatalisti guarderanno a questa tragedia come un segno del destino, i cattolici come una colpa da espiare per i nostri peccati,i complottisti ribadiranno che non è un caso che il sisma sia avvenuto proprio il giorno undici così come l’attentato alle Torri Gemelle e quello alla metro di Madrid,gli scienziati atei e razionalisti rafforzeranno l’ipotesi della tettonica a zolle e i seguaci di Roberto Giacobbo penseranno a tutto questo come ad un preannuncio della fine del mondo.
Su una cosa dovremmo però tutti riflettere: come ci saremmo comportati noi italiani e nello specifico noi calabresi? Avremmo camminato in fila indiana e con i caschetti di plastica mentre intorno a noi le abitazioni oscillavano come foglie al vento? Oppure avremmo maledetto il Governo,ministri vari e la ‘ndrangheta per aver costruito palazzoni con la sabbia di mare al posto del cemento armato.
Il popolo giapponese ci sta dando una grande lezione di civiltà e di orgoglio nazionale;noi senza nessuna scossa di terremoto, siamo sprofondati in un baratro da cui non riusciremo più a risalire.
bravo Alberì..
RispondiEliminagrazie...
RispondiEliminabellissime parole complimenti
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