Settembre
e' ormai giunto
e
'il giardino gia' smoccola amaro
privato
del garrulo stridere delle cicale
e
il
sorriso giocondo dei fiori.
Corrucciato
e stanco ,
il
sole si ritira presto
nell aspro incavo delle montagne,
nell aspro incavo delle montagne,
scoprendo
davanzali
nudi
di vita.
Restano
sull'asfalto
templi
di cocci rotti, steli divelti
di sogni infranti,
di sogni infranti,
e
il vento che sferza la pianura
gia
sa d'estremi sonni
reclini doni
reclini doni
di
una indecisa estate.
Nel
sicuro diporto
di
un certo trapasso,
avanzo a tentoni
nel
procelloso mare
dell'esistenza
come
minuta foglia
che
rotola lontana
sul
derma remoto
della
vita.
oO
RispondiEliminaio oggi ero al mare :)
ciao
Beato te...
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