sabato 21 giugno 2014

Italia : ritorno al presente



Ritorno al presente non e’ piu’ il titolo di un flop televisivo di Carlo Conti del 2005 ma l’amaro specchio in cui riflettere i destini di una Nazionale costruita in fretta e male assortita con convocazioni opportunistiche e non rispondenti ad un modulo di gioco troppo speculare per essere davvero incisivo.
Quasi che la partita si dovesse giocare col termometro in mano, per tutta la settimana l;Italia ha invocato un illegittimo time –out creando involontariamente un umido alibi  a tutti i giocatori in campo i quali infatti, non hanno mai affondato il colpo limitandosi a gestire un  lento possesso palla da balera estiva con Motta cosi ‘ orgoglioso della gentilezza di un passaporto italiano da dimenticare del tutto la “garra” sudamericana.
Ai costaricani non e’ parso vero approfittare della fragilità italiana troppo legata a Pirlo (unico campione in rosa) frenata sulle fasce da un sopravvalutassimo Candreva (ora il mondo lo conosce davvero)  e un arrangiato Marchisio incapaci di mettere in movimento il solito Balotelli cui manca sempre qualcosa per conquistare il mondo.
Ieri si e’ allontanato il mondo per l’Italia. Inutile corteggiarlo naturalizzando scarsicriniti passeggiatori d’oltreoceano  (Paletta, Motta) quando di fronte hai un globo bavoso di gloria e riscatto.
Si chiamino Ruiz o Bolanos non ha nessuna importanza. Le partite non si vincono con l’estratto conto ne con i calcoli algebrici di una risicata differenza reti.
In Italia fioccano gia’ lagne di questo tipo. Secondo me a Cavani e Suarez  (47 gol in due nei rispettivi campionati d’appartenenza quest'anno
), queste giaculatore preventive  non interessano e se come credo, saremo sbattuti fuori da questo torrido Mondiale non sara’ punto scandaloso ma la logica conseguenza di un movimento pallonaio che naturalizza senza valorizzare, improvvisa senza programmare, perde e spera di passare, svanisce senza far sognare.

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