mercoledì 6 maggio 2015

Il trionfo Juve e la rivincita dei 10 euro



Un vantaggio minimo non spiega un immane disavanzo. Quello esistente tra una galattica fuoriserie e una dignitosa utilitaria ma racconta meglio di qualsiasi altra cosa il senso di un’impresa.

Quella di una Juventus tutta gambe e cuore che sfalda impietosa reclamizzati monumenti e all’improvviso avvista mete inimmaginabili fino pochi mesi fa. Lo fa nonostante un arbitraggio orbo, dieci euro in tasca, una riserva al centro.

Così la Juve iersera ha riscritto la storia.

In pochi pensavano che Alvaro Morata e Carlitos  Tevez potessero sintonizzarsi così bene sulle frequenze della rete avversaria quando Conte fuggiva, Evra titubava e Allegri fremeva tutto cercando di turare lo sconcerto.

Alvaro era una costosa promessa addolorata da un infortunio. Carlos  il condottiero indomito di una truppa  di colpo scompagnata. Il malinconico Allegri il  mastice di un duo che lavorando sodo iersera  ha invecchiato in novanta minuti l’emblema di un decennio: Cristiano Ronaldo apparso alquanto appassito sulla passerella bianconera. Il gol una flebile gemma che non riabilita un parco quello spagnolo costosissimo e farraginoso impalato bruto nelle denigranti comete di Sergio Ramos. Orchidea casalinga di uno smorto vivaio, ha agevolato e affievolito l’ansia di debutto di un encomiabile Sturaro schiudendo la strada verso il trionfo. Un successo instradato da uno scudetto già conquistato e una finale di Coppa Italia  ormai prossima.

Ora, vantaggio agli annali, basterà non sbracare.

Ma una squadra che neppur nella sconfitta  delira e nella vittoria gioisce composta,  non deraglierà punto.

Con dieci euro un'analista  non si paga e neppure una inattesa caduta.

Nessun commento:

Posta un commento