Bella questa Juventus che gioca ad asso pigliatutto.
Quattro scudetti di fila, una finale di
Coppa Campioni e per non farci mancare niente in questa generosa primavera
anche la finale di Coppa Italia. Questo vuol dire tripletta. La concreta
possibilità di giocarsela su tutti i fronti.
Il bestiario di Aberdeen dovrebbe
contenere da oggi nuovi strabilianti accoliti: diavoli squamosi o bisce
infuocate : in tutti i casi sappiatelo cari lettori: i gol di Alvaro Morata hanno creato una nuova specie animale .
Gonfia del rosicamento avversario
In primis quello dei milanisti partiti per Madrid convinti di poter
festeggiare con paella e presunzione lo scivolone bianconero ad un passo dall’apoteosi.
Non si nascondano adesso. Avranno anni migliori e la Juventus li accoglierà
come si conviene.
Grazie a tutti gli interisti con la loro
filosofica avversione. L’odio (sportivo s’intende), è la forma più raffinata di stima.
Quella affondata anni addietro , persino negli infimi sottoscala della serie B, densa d’infamia
estranea a campioni del calibro di Cannavaro, Zambrotta, Emerson, Vieira, Ibrahimovic, e pure attaccata
a noi tutti tifosi juventini fino a iersera quando la coppa dalle grandi
orecchie è stata strappata ai galattici detentori del Real Madrid.
Con badilate di calcio antico fatto di
sacrificio, resistenza e contropiede.
Ma non è forse così che si palesa il
trionfo?
Mentre scrivo queste brevi note, dei
bambini con le maglie di Vidal, Tevez, e Morata
improvvisano un uno contro uno. Si divertano pure: i loro miti hanno compiuto
già una grande impresa.
Adesso si va a Berlino. Città grigia e malinconica per definizione (grazie caro Ispettore Derrick), credo un pò di bianconero non le farà male.
Speriamo impallidiscano anche Neymar, Messi, Suarez.
Vorrebbe dire trionfo, o (Lazio permettendo), triplete.
Son cinque anni che questa parola è associata all'empireo neroazzurro. Io dico che è ora di cambiare. Ora che spunti una nuova alba. Bianconera. Spero solo Tevez e Morata siano d'accordo.
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