martedì 2 febbraio 2016

Speciale calciomercato (di gennaio)

Gennaio. Mese di spifferi, fioccate, brividi.  Pochi a dire il vero. Indifferenti quasi. Soprattutto in sede di mercato dove con due soldi non puoi garantir nulla se non prestiti in abbondanza.
Questi e non altro hanno alimentato i deliri di queste settimane con poche, remunerate eccezioni. Queste pagelle basteranno a evidenziarle?
Non lo so. Son sempre al verde. Non certo Avellino giacché tifo Juventus.
E’ allora che si fa? Si va a iniziar che venti squadre son lunghe da analizzar!

Atalanta 5 .    Da una società maestra nel programmare quel che sarà, era lecito attendersi qualcosa di più di Diamanti e Borriello.
Ha dato via Grassi, Moralez e Denis incassando soldi e congedi.
Salvezza ormai in tasca è rimasta però statica. Un’attitudine non proprio intima del futuro. Specchio riflesso di un’Italia che proprio non ci piace.

Bologna 6. Lo so. Quel che sta facendo Donadoni meriterebbe un voto più alto. Tuttavia puntare sullo svincolato e intraducibile Constant, il contuso Zuniga di questi ultimi tempi, appare un azzardo. A pareggiar le sunnominate insufficienze basta e avanza il puntuale e tempista Floccari.  Sarà comunque serie A. Con un Masina e Giaccherini da Europeo. Conte pensaci.

Carpi 6. Ritornar sui propri passi riacquisendo  la purezza smarrita, a volte val più di qualsiasi utopistica salvezza. Va cosi che dopo mesi di squinternati cruciverba multilingue ,il Carpi si sbarazza di tutti i suoi equivoci estivi per ritornar quel che era e forse sarà.  Senza rimpianti e un Verdi in più.

Chievo 6,5. Se ti danno dieci milioni per Paloschi, non devi star lì a titillare il pelo.
Se hai Inglese che scalpita e Floro Flores duttile e reattivo in area di rigore la salvezza comunque in tasca . Il resto e un campionato tranquillo da svagare con Ninkovic e Spolli tutta salute e ancora tante soddisfazioni.

Empoli 6. Esce Barba entra Ariaudo. Sul treno della coerenza i toscani stanno in prima classe. E sorridono felici.

Fiorentina 6,5 Beninteso, il ritorno di Zarate era da collasso. Correggere il tiro con Benalouane, Costa, Kone, Tello da squadra e società che crede ancora nella chimera titolo e dinamica si fionda sul terreno di gioco. Senza i tempi morti Suarez e Rossi dare di più è quasi un obbligo.

Frosinone 4. Sarà per un'altra volta. Ma quando?  I ciociari non han mai dato l’impressione di credere realmente nella salvezza e di certo l’avvicendamento Pryima/Diakite non cambia il verdetto di una retrocessione già scritta.


Genoa 6.  Entra Cerci esce Perotti . Questi i nomi lampanti della solita baraonda allestita da Preziosi in sede di mercato.
La sufficienza è tutta per Gasperini il quale riuscirà comunque a trarne profitto. Forse però i tifosi e la piazza meriterebbero qualcosa di meglio di siffatti caroselli.


Hellas Verona 4. Peccato. Ad agosto l’Hellas mi piaceva proprio. Non so cosa non abbia funzionato. So che adesso quell’Hellas non c’è più. Andati via Rafael, Sala e Hallfredsson non puoi sostituirli con Marcone, Gilberto e Furman. Retrocessione certa e permanenti rimpianti alle porte per i figli di Giulietta.

Inter 5. Esce Guarin entra Eder ma i nervi restano scoperti e lo spogliatoio in ebollizione.
Non è e non sarà l’italo brasiliano, la panacea ma quei soldi che potevano esser spesi diversamente.
In fondo, in quella posizione Mancini ha Jovetic e Lljaic.  Non bastavano?
Serviva un centrocampista in effetti. 
Ma forse nell’Inter muscolare e virile di questi tempi un ometto gracile e zuccherino sarebbe risultato un alieno. Come Mateo Kovacic ad esempio.
Però vuoi vedere che quel ragazzino croato gettato lo scorso agosto a cuor leggero e vaglia pesante nel salotto buono del Real Madrid era l’uomo giusto ? Incredibile il geniale Mancini dei tempi che furono non se ne sia accorto.

Juventus s. v. A dimostrazione che a Vinovo non perdono tempo a inseguir chimere Marotta e Paratici trafficano sul prodotto interno lordo assicurandosi i gioielli del futuro giocando di sponda con il Sassuolo.
Mandragora, Sensi, Trotta son operazioni da urlo. Aver trattenuto Zaza e recuperar Pereyra, mosse da campioni d’Italia. Al momento solo il Napoli non è d’accordo ma da qui a maggio chissà.

Lazio 5. Il trentatreenne Bisevac non può considerarsi un rinforzo. È un rattoppo in effetti.  In estate i veri botti. Quest’anno ormai è andato.

Milan 5. Adriano Galliani non poteva esimersi e puntuale non s’è sottratto al fascino retrò dell’ennesimo cavallo di ritorno.  Boateng rassegnati. Melissa è meglio. Il resto è la solita ridda di speranze puntualmente deluse. Da Berlusconi non ci si  poteva attender di meglio e se anche i cinesi s’allontanano vuol dire che hanno capito il Silvio prima di noi. Ahimè.

Napoli 6. Dalla capolista dalla panchina corta era lecito aspettarsi qualcosa di più. Regini e Grassi comunque son buoni. A Sarri farli diventar ottimi. Visti gli attuali esiti non si può non pensare sarà così anche in questo caso.


Palermo 5. Zamparini per come gestisce la sua squadra meriterebbe la retrocessione per direttissima.
Se quest’anno manterrà la categoria, sarà solo perché Verona, Frosinone e Carpi son legittimamente inferiori.
Cristante resta un buon colpo. Attorno a lui figurine trascurabili di una struttura deficitaria fin dalle fondamenta.

Roma 5,5. Zukanovic, Perotti, El Sharaawi non son dei rinforzi plausibili. Se non rivisitazione di un progetto scopertosi nudo di futuro e meta.
Ridicolo parlare di Europa League se prima ciarlavi di scudetto. Patetico fare esperimenti a campionato in corso. Da Spalletti si aspettava la scossa . Sembra invece la squadra stia regredendo e un colpo di tacco non fa svolta.

Sampdoria 5. La squadra di per sé non sarebbe neanche male. Quagliarella è un top. Tuttavia è la gestione Ferrero a destar sospetti e preoccupazioni. E Montella non ci ha ancora capito nulla.

Sassuolo 7. Pur in sinergia con la Juventus è la squadra che interpreta al meglio il senso del mercato di gennaio programmando e pensando al futuro. Mazzitelli, Sensi e Trotta son operazioni da urlo e uomini protagonisti ai prossimi Mondiali di calcio.
Scommettiamo?

Torino 6 . Immobile non basta. Il suo ritorno è la certificazione che una rondine non fa primavera e certi titoli non valicano che insulse alterigie private di cui con più raziocinio si potrebbe far a meno.
Comunque la salvezza c’è e per quest’anno va bene così.

Udinese 6. Non sempre Di Natale si è  felici . Quest’anno la Befana è stata cattiva non regalando ai Pozzo la solita gallina dalle uova d’oro stagionale.
Ragion per cui, per stare tranquilli come non mai quest’anno l’Udinese ha fatto ricorso alla solidità dell’esperienza di Kuzmanovic e Hallfredsson. Rude contrappasso della classifica che chiude. Il pepe di Matos a restituirci quel friccicore tipico del sogno di mezza estate che tornerà a schiudersi solo tra qualche mese.

Nell’attesa buon divertimento e buon calcio a tutti!!!!!!

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