mercoledì 22 dicembre 2010

La via per la salvezza


Al funerale c’erano tutti, anche quelli che non lo conoscevano come me.
Giovanni è morto per mano di un pazzo, uno squilibrato – nu’spiertu come dicono dalle mie parti -che amava girare con la pistola, un esaltato cha amava la droga e il rispetto di quelli come lui.
L’elaborazione del lutto è una cosa strettamente personale, per questo - e per mille altri motivi- ho aspettato l’uscita del feretro da lontano, in disparte,lasciando a miei concittadini i posti migliori all’interno della chiesa.
L’applauso liberatorio della folla e le urla della madre mi hanno fatto capire che per i morti non c’è davvero pace e giustizia.
Giovanni diventerà cibo per i vermi,i genitori –uniche vittime di questa storia assurda- troveranno il modo di rassegnarsi, gli amici si dimenticheranno un giorno di lui, io continuerò lo stesso a non andare al cimitero.
Chi lo ha ucciso, dopo pochi anni di carcere ritornerà al suo paese e avrà un lavoro assicurato come spazzino e una moglie che gli vorrà bene per il resto della vita.
La via per la salvezza - a volte- passa anche per queste cose.

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