martedì 19 marzo 2013

A me dei padri non me ne fotte un cazzo



A me dei padri non me ne fotte un cazzo. E’ per questo che oggi vi parlerò di figli.

Figli che sarebbero piaciuti un sacco all’Orazio delle Satire perché in loro risiede già la misura delle cose è una rigogliosa indipendenza.

Figli che si spingono da soli con le loro piccole mani aggrappate al ferro freddo di due ruote irregolari,  sostegni proscritti di deboli armature abitanti di manieri dalle tante stanze buie.
Sono i figli di nessuno sono uomini in boccio anime più grandi vincolate al loro orgoglio che vorrebbero cantare che vorrebbero ballare e ustionarsi sulla sabbia per gettarsi in mezzo al mare,  figli  dai cuori disarmati che  accettano la vita perchè  ne sono innamorati e se ne fregano dei gradini  e contano le stelle consci che solo nei loro  si possono ammirare  le più belle. 

figli di problemi che non hanno mai risposte ammassano paure che tengono nascoste con i sogni ipotecati da un presente che li azzera e  il bisogno di sognare quale ultima chimera.
 Questi figli spogli d 'occhi amorevoli   vestiti solo di uno sguardo  decorato di pietà,  barche senza porto ancorate ad un ormeggio sommerso, sanno vivere in salita sanno essere importanti sanno vivere i sentimenti, meglio di tutti i padrimuniti.

Questo non lo sa nessuno comunque e  mimetizzati in una proterva irrilevanza, essi sopravvivono monumenti mutilati di profili solo abbozzati e nascosti sotto il vetro di corpi impacciati che avrebbero solo bisogno d’essere irrorati  di dolcezza e invece l’opinione pubblica  etichetta distillando loro accartocciate promesse d’aiuto, protezione, ascolto, vendute al solo scopo di mascherare una malsana  inettitudine a procedere.
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Figli inetti solo per chi non li ha accettati. Per me son piccoli fratelli dai destini delicati. Per questo oggi ve ne ho parlato. Perché  d'oggi in poi, un calore nuovo li investa e irrobustisca.

Non è infatti,  il canto solitario di un Grillo iroso a far la rivoluzione. Ma la  melodia collettiva  di suoni accantonati a poter disegnar meraviglie. Come le loro.

Pensateci.

 

2 commenti:

  1. Ho pensato e approvo incondizionatamente!

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  2. Brava Nella!
    Potrei chiederti di sposarti per questo ma mi accontento di abbracciarti forte!

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