L’’inezia che in ogni dove mi
ricorda
te, un fulmineo bagliore di reminiscenza
che roboante lacera i miei pensieri.
te, un fulmineo bagliore di reminiscenza
che roboante lacera i miei pensieri.
Lasciandomi faticosa eredità
l’inutile scoria di
l’inutile scoria di
una parola che sapevo tua...
*
La luce che ti indovina in una via,
che ti figura dentro una vetrina
o nello specchio precario di un autobus.
Come l’ abbaglio sorto nel deserto
al viandante ormai inaridito.
dalla mancanza dell’ acqua.
*
La luce che ti indovina in una via,
che ti figura dentro una vetrina
o nello specchio precario di un autobus.
Come l’ abbaglio sorto nel deserto
al viandante ormai inaridito.
dalla mancanza dell’ acqua.
La tua ’acqua!
*
La pioggia scende pigra sulla mia vita,
e per te che sei assente sembra frigni
anche il cielo,
*
La pioggia scende pigra sulla mia vita,
e per te che sei assente sembra frigni
anche il cielo,
o forse sono io...
il sentimento viene giù con identico ritmo
il sentimento viene giù con identico ritmo
a innaffiare i miei agri depressi,
e imperlare di te freschi boccioli.
*
I rimpianti non sono che macerie,
i vetusti avanzi di te e di me,
di quel che fummo, di quanto dicemmo.
Ed entrano prillando dalla porta
di queste mie liriche con passo delicato
e imperlare di te freschi boccioli.
*
I rimpianti non sono che macerie,
i vetusti avanzi di te e di me,
di quel che fummo, di quanto dicemmo.
Ed entrano prillando dalla porta
di queste mie liriche con passo delicato
a immagine di te, che sei me
*
Se cedo al sogno ancora torni,
non durano più tempo né spazio,
*
Se cedo al sogno ancora torni,
non durano più tempo né spazio,
i giorni come cordelle si
riavvolgono.
E ti adagi nella stanza infervorata,
dalla febbre della tua lontananza.
La tua lontananza!
*
La borsa in cui conservavi i tuoi immensi baci,
lasciati al loro destino,
*
La borsa in cui conservavi i tuoi immensi baci,
lasciati al loro destino,
l’isola
che hai scoperto un’estate.
La borsa in cui ora ficco le mani
e non vi trovo altro che macinati granelli,
di vermigli pulviscoli che furono una rosa.
*
La borsa in cui ora ficco le mani
e non vi trovo altro che macinati granelli,
di vermigli pulviscoli che furono una rosa.
*
Il silenzio si colma del gorgheggio,
della voce che un giorno
della voce che un giorno
mi giurò della sua immanenza
È dentro me quell’ alito nitido,
non ebbe bisogno neanche più di far ardere
il tizzone in cui lo incidesti.
È dentro me quell’ alito nitido,
non ebbe bisogno neanche più di far ardere
il tizzone in cui lo incidesti.
*
Il passato è un rammarico che
non conviene
a questo mio presente, a questo inverno
di temporali ferrigni e di grassi acquitrini.
Nonostante ciò come aureo lampo
l’ora si veste di te e di azzurri
cieli che su lungomari bluastri tramontano.
a questo mio presente, a questo inverno
di temporali ferrigni e di grassi acquitrini.
Nonostante ciò come aureo lampo
l’ora si veste di te e di azzurri
cieli che su lungomari bluastri tramontano.
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