La tv si conferma ancora una volta lavacro pubblico di misfatti privati.
L'atroce riprova l'ho avuta poche ore fa, quando la mia domenica pomeriggio
s'è tinta di fosco quando ho visto Michele Misseri balbettare per l'ennesima volta la sua
colpevolezza dalla D'Urso.
La cosa mi ha ricordato moltissimo l'Herculens Furens di Seneca.
Nell'omonima tragedia Ercole per volontà di Giunone, colto da follia uccide la moglie e i figli. Rinsavito vorrebbe uccidersi, ma cambia idea e va a purificarsi ad Atene.
Anche Michele soggiogato da moglie e figlia ha collaborato ad un'omicidio e preso da rimorso vorrebbe uccidersi. Ma prima va a mondarsi dalla D'Urso. Uscendone un pò montato a dir la verità. Gonfiato a dismisura dal frullino della telecamera che addomestica plurali fagocitando singoli.
In questo melmoso turbine Seneca s'è suicidato ancora. Ed io con lui.
Intanto, una ragazzina di quindici anni, attende ancora giustizia.
Inascoltata Cassandra di una giovinezza depredata anzitempo da mani infingarde e
assassine.
Se Seneca avesse avuto il potere di impartire la strada giusta persino a Misseri, sì, il mondo sarebbe stato migliore. Parole sante Raffaello!
RispondiEliminaGrazie Cinica Sei dolcissima!!!!
RispondiEliminaContinua a seguirmi!!!!!!!!